Quattro arresti e l'interdizione dai pubblici uffici per Daniela Stati, assesore regionale dell'Abruzzo alla Protezione civile: è quanto ha disposto la magistratura nell'ambito di un'inchiesta per corruzione su presunti favoritismi nella ricostruzione post-terremoto.
Gli arrestati sono Vincenzo Angeloni, 58 anni, medico odontoiatra, ex deputato di An, poi di FI; Ezio Stati, ex assessore regionale abruzzese (Dc e poi FI), padre di Daniela Stati; Marco Buzzelli, compagno di Daniela Stati; Sabatino Stornelli, ex ad di Telespazio e attuale ad di Selex service management. Stornelli subentrò nella presidenza della squadra di calcio Valle del Giovenco (Lega Pro) a Vincenzo Angeloni. In seguito
In carcere sono finiti solo Ezio Stati e Vincenzo Angeloni. Marco Buzzelli è ai domiciliari, mentre Sabatino Stornelli ha l'obbligo di dimora nel Comune di Roma. Daniela Stati, come già detto, è stata adai pubblici uffici. Nei mesi successivi al terremoto del 2009, l'assessore Stati propose di istituire ad Avezzano un Centro nazionale di Protezione civile nell'area dell'interporto dove già si era insediato il centro logistico per l'emergenza terremoto. Di questo progetto, che provocò polemiche, è in corso l'iter di valutazione.
Daniela Stati si è dimessa da assessore, terremoto in Giunta. Le dimissioni sono conseguenti all'interdizione disposta dalla magistratura. La vicenda sta determinato un terremoto politico nella Regione Abruzzo. Il presidente, Gianni Chiodi, dovrà procedere a un mini rimpasto forzato, sostituendo
Procura: Stati e gli arrestati volevano speculare sulla ricostruzione. L'assessore Stati e le quattro persone arrestate stamani sarebbero implicate in un'attività illecita «al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009»: lo afferma il procuratore della Repubblica dell'Aquila, Alfredo Rossini.
«Inchiesta non riguarda termovalorizzatore Lanciano». Rossini ha anche chiarito che non si tratterebbe di un'inchiesta legata al termovalorizzatore di Lanciano, come era sembrato in un primo tempo.
«Prove incontestabili di corruzione». «La richiesta delle misure cautelari - dice Rossini - si è basata sull'accertamento di favori e utilità ricevute per aver compiuto attività contrarie ai compiti e ai doveri connessi alla funzione pubblica ricoperta. L'assunto accusatorio è sostenuto da uno scrupoloso lavoro di riscontro che non consente lettura dei fatti alternativa a quella proposta al giudice per le indagini preliminari dell'Aquila. Il quadro probatorio che emerge appare incontestabile, considerato che vi sono prove evidenti dei "doni" e delle utilità che i privati hanno corrisposto al pubblico ufficiale (Daniela Stati, ndr) e alle persone a lei vicine, al fine di ottenere il vantaggio di essere inseriti nella lista di beneficiari per fatti e atti connessi alla ricostruzione post sisma del 6 aprile 2009. Le indagini sono ancora in corso e allo stato degli atti non sono indagati altri soggetti con incarichi rilevanti nell'ambito regionale e della Protezione civile nazionale. La procura della Repubblica ha chiesto misure cautelari diversificate a seconda delle posizioni, dei ruoli e delle evidenze probatorie, sia per il buon proseguimento delle indagini, sia per la proporzionalità dell'intervento giuridico a garanzia degli stessi indagati».
«Possono esserci altri sviluppi». «Le indagini continuano a ritmo serrato, ci possono essere altri sviluppi - ha detto il procuratore Rossini - Si tratta di vicende complicate»
Chiodi: solidarietà a Daniela Stati. «Solidarietà, convinzione dell'estraneità ai fatti e fiducia della magistratura» sono stati espressi dal presidente Chiodi all'assessore Daniela Stati. Chiodi ha assunto l'interim delle tre deleghe in attesa di scegliere il nuovo assessore.
«Non è stato mai previsto un impianto di termovalorizzazione a Lanciano, e non c'è mai stata una fase progettuale, né esiste un impianto. Sono al momento sorpreso per la natura degli arresti che sarebbero legati all'impianto consortile di rifiuti di Lanciano» aveva detto in mattinata, quando ancora si parlava di un'inchiesta legata al termovalorizzatore, il sindaco, Filippo Paolini, presidente dell'assemblea dei 53 sindaci aderenti al Consorzio comprensoriale smaltimento rifiuti di Lanciano. «Di questo impianto, ribadisco, non ho mai sentito parlare, considerato che lo stesso Piano regionale rifiuti ha sempre escluso questa tipologia di impianto, sin dai tempi della precedente Giunta Del Turco. Di questa vicenda non so proprio cosa pensare, a meno che non sia legata ad altre questioni. Su Lanciano si è invece dibattuto in merito alla necessità di realizzare un impianto di biostabilizzazione, che è altra cosa, e consente di migliorare la qualità dei rifiuti che non vanno tal quali in discarica».
lunedì 2 agosto 2010
Terremoto Abruzzo, tangenti: 4 arresti Interdetta assessore Protezione civile
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