lunedì 25 ottobre 2010

Fini: "Su alcuni punti c'è rischio crisi spero questioni non siano insormontabili"


"Mi auguro che sul tema giustizia non ci siano questioni insormontabili e che non ne scaturisca una crisi di governo, ma su alcune questioni che la riguardano, questa possibilità c'è". Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini parlando del nodo giustizia durante un'intervista all'emittente televisiva Antennatre Nordest, che ne ha anticipato alcuni passaggi. "Noi non crediamo che si possa o si debba riformare la giustizia punendo la magistratura - ha sottolineato il presidente della Camera nell'intervista che andrà in onda domani mattina - la magistratura non deve essere sottoposta, uso questa espressione, ad altri poteri e quindi nemmeno a quello esecutivo. Questo è un rischio concreto. Mi auguro non si concretizzi".

Le parole del presidente della Camera giungono dopo una giornata che ha segnato un'altra tappa sulla rotta di collisione fra le due anime del centrodestra, soprattutto in materia di governo tecnico e di Lodo Alfano. Ieri Italo Bocchino aveva aperto a un governo tecnico per riformare la legge elettorale. Oggi il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, reagisce: "Non si può stare in una maggioranza e nello stesso tempo prepararne un'altra. Anche perché questa posizione non è condivisa da un'area del Fli". Categorico Umberto Bossi: "Fini è preda di un cortocircuito della provocazione, ma penso che i due hanno entrambi interesse a non fare troppo casino e a trovare la quadra".

Bocchino reagisce: "Prima di occuparsi delle aree di Futuro e libertà, Cicchitto si preoccupi delle innumerevoli correnti e correntine interne al Pdl. Saremo leali con gli elettori". Poi è il finiano Carmelo Briguglio ad aprire un nuovo fronte di tensione. Dopo che Fini aveva critica la "reiteribilità" del Lodo Alfano, Briguglio sposta l'orizzonte all'eventuale referendum a cui il provvedimento potrebbe essere sottoposto: "La stragrande maggioranza degli elettori finiani voterebbe contro il Lodo". Secca la replica di Cicchitto: "Briguglio non fa testo. La maggioranza di governo considera il Lodo come una cosa da fare. La reiterabilità è nella logica del provvedimento". Più cauto il finiano Benedetto Della Vedova: "Aspettiamo di vedere il testo con le modifiche. E' opportuno fermarsi e pensarci un po'". Un invito alla tregua anche dal presidente della commissione Affari costituzionali del Senato che sta esaminando il ddl, Carlo Vizzini: "Convochiamo un tavolo, la maggioranza si siede e cerchiamo una soluzione".

Dal fronte dell'opposizione, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini dice no alla "reiterabilità", pur riconoscendo nel Lodo "uno strumento per superare le frizione tra politica e magistratura. Non deve però essere caricato di pesi eccessivi". A partire dalla reiterabilità. Ma il ministro Rotondi insiste: "Al Lodo non rinunciamo".

(25 ottobre 2010)

1 commento:

Unknown ha detto...

ho scritto quelle parole per far capire un pò a tutti che i veri sciacalli di questa storia così triste siamo noi che ci appassioniamo d'avanti alla tv e non pensiamo più che in realtà è morta una bimba innocente !