martedì 12 ottobre 2010

LA MITRAGLIA DI B. CHIAMATA SANTANCHÈ


Sallusti, Bisignani e la rete “nera”

di Gianni Barbacetto

Nostra Signora dei dossier? Troppo, per Daniela Garnero Santanchè, che però un po’ ci gioca, con questo nuovo titolo nobiliare calato sulla sua testa cotonata. Ha deciso che chi media è un perdente. E lei spara. Contro Gianfranco Fini. Contro gli islamici “amici del burqa”. Contro i clandestini, da cacciare “a calci nel culo”. Contro la sinistra (vabbè) e contro tutti i nemici del Capo, di cui è diventata consigliera ascoltatissima, sulle strategie d’attacco come sul nuovo colore del fondotinta (troppo mattone quello usato finora). Ha finalmente un contatto diretto con Silvio Berlusconi e, seduta su una poltroncina di sottosegretario, conta più d’un ministro e pesa più d’un Bondi o d’un Bonaiuti. Eppure lavora per sé, al vertice di un triangolo con Alessandro Sallusti (direttore del Giornale) e Luigi Bisignani (distillatore di poteri). La cordata di cui il triangolo fa parte comprende anche Vittorio Feltri, ma relegato ormai nel ruolo del padre nobile che lascia fare ad altri le operazioni concrete e i fratelli Mario e Vittorio Farina. Quest’ultimo è lo stampatore-editore della Ilte, ex macchina da guerra delle Pagine Gialle: sede romana in piazza Mignanelli, manager influente Luigi Bisignani, ex P2 e uomo dei contatti (con Gianni Letta, con Paolo Scaroni, con Cesare Geronzi). Il fratello Mario Farina è il principe della free press in Italia, l’editore dei quotidiani Metro e DNews, che ora lancia il primo settimanale free press di gossip: Io spio, 800 mila copie massicciamente distribuite a Milano e Roma.

CHI RACCOGLIE la pubblicità – cioè fa girare i soldi – nella macchina di Farina è lei, la Garnero Santanchè, con la sua Visibilia, concessionaria di Metro, DNews e di Io spio. Anche del Giornale, naturalmente (con Visibilia 2). E chi, in periodo di dossier minacciati via sms, fa osservare che gossip, foto e agenzie fotografiche sono (anche) armi di ricatto – almeno a giudicare da certi processi in corso – lei risponde con un sorriso. Alla direzione editoriale di Io spio ha comunque insediato un Fabrizio Corona in sedicesimo (nel solo senso del fatturato), quell’Alan Fiordelmondo, maestro di tennis, 35 anni, gran manovratore della piccola agenzia Spyone. E strettissimo amico, con fasi alterne, di Alfonso Signorini, il superdirettore di Chi a sua volta in contatto con quel re della notte, fuori e dentro la tv, che risponde al nome di Lele Mora.

Dire che della cordata faccia parte anche Valter Lavitola, editore dell’Avanti! e gran frequentatore dei Caraibi, non si può: in fondo, è solo un cliente di Farina, che gli stampa il suo prezioso giornale. Della cordata invece, consapevoli o no, facevano parte anche gli Angelucci, editori di Libero e del Riformista. Ma ora hanno rotto con Daniela-Crudelia De Mon. La sua Visibilia, così generosa con il Giornale di Vittorio Feltri, trascurava i cugini-concorrenti del Libero di Maurizio Belpietro, a detta degli stessi cugini trascurati. Dal 1 ottobre, contratto rescisso e patata bollente passata alla Pk, concessionaria del gruppo Fiat. I protagonisti del divorzio garantiscono che si è trattato di una separazione consensuale e smentiscono gli scontri feroci ipotizzati negli ultimi mesi, con Crudelia che lascia Libero senza pagare agli Angelucci gli arretrati e lasciando perfino un buco (7 milioni di euro) nel pagamento dell’affitto degli uffici di viale Majno, a Milano. Tutto è bene quel che finisce bene.

PER DANIELA Garnero, a 48 anni, è un nuovo inizio. Lontani i tempi duri della giovinezza a Cuneo, dove ha iniziato un cammino in qualche modo parallelo a quello di un altro campione della Provincia Granda, quel Flavio Briatore di cui resterà per sempre amica e per qualche tempo anche socia nei giri del Billionaire. Primo gradino dell’irresistibile ascesa, il matrimonio con il chirurgo plastico Paolo Santanchè, di cui si vantava di essere un catalogo vivente, quando navigava in Costa Smeralda a bordo di una barca chiamata “Bisturi”. Poi è scoccato il tempo della politica. Rapporti stretti con Ignazio La Russa, poi con Gianfranco Fini. Raggiunto un obiettivo, salita su un gradino, lei scarica chi l’ha aiutata a salire dal gradino sotto. Così Fini “umanamente è una merda”, ha detto senza peli sulla lingua. Parla chiaro e non ha paura di contraddirsi. Alle elezioni del 2008, dopo essere stata messa in un angolo da Fini, rompe con gli amici di An e va a fare la bandiera mediatica della Destra di Francesco Storace. In tv ha una parola buona per tutti. Berlusconi? “È un dittatore da Repubblica delle banane”. “Uno che vede le donne solo in posizione orizzontale”. “Le ha sempre utilizzate come il predellino della sua Mercedes”. “È rimasto quello che era negli anni Cinquanta e Sessanta: un intrattenitore sulle navi”. “Un signore che non sa più innovare il suo linguaggio, come l’aratro nell’era di Internet”. “Odora di stantio. È come il suo Milan: antico”. Per concludere: “Tanto io non gliela do...”.

LE URNE non hanno poi premiato tanto attivismo mediatico, ma niente paura: Crudelia Garnero ha comunque dimostrato di cosa è capace ed è pronta a mettere le sue capacità al servizio di chi ha vinto. Il momento arriva quando Veronica mette in difficoltà Silvio con un divorzio che rischia di costare carissimo. Daniela spara la sua cartuccia, nel maggio 2009, a Libero: “Il presidente non ha sfasciato nessuna famiglia, è Veronica Lario che da molto tempo ha un compagno”. Seguono nome, cognome e paparazzate sui settimanali di gossip. Di colpo, diventa la più instancabile adulatrice del “vecchio” Silvio. E la coerenza? “Ma erano solo battute. Ragazzi, dai, dove vivete? La politica si fa così, giorno per giorno. Con la testa voltata all’indietro non si va da nessuna parte”.

Quando i giochi si fanno duri, Crudelia è pronta per il posto di coordinatore unico del Pdl, al posto della trimurti Bondi-La Russa-Verdini. Lei smentisce, naturalmente. “Lo mette in giro chi semina zizzania. Ma io non cado nella trappola, questo è il momento dell’unità per far vincere il Pdl e sostenere il governo”. Ma dentro di sé gongola. Il suo motto è sempre: “Non temo le critiche, temo solo il silenzio”.

2 commenti:

Francy274 ha detto...

Misera Italia.. miseri noi, dove siamo finiti!
Non riesco a dimenticare la scorsa puntata di annozero,in cui ospite, ha sbalestrato in una maniera tale che ha superato lo stesso papy, senz'altro B. sarà stato colto da orgoglio e invidia per questa sua creatura.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

POLITICI DONNA COSI' MI RIEMPIONO DI DISGUSTO.