venerdì 29 ottobre 2010

Ruby, dalle campagne di Messina ai cubi della discoteca


di MASSIMO LORELLO, MASSIMO PISA e CONCHITA SANNINO

Dice di star "male", Ruby Rubacuori, e non si fatica a crederle. Ai giochi da adulti non ti abitui, anche se a 17 anni circolano già le tue foto di lap dance e sadomaso, soprattutto se poi entri in un Risiko di tribunali e nomi inconfessabili. Difende e attacca, Ruby-Karima. Letti i giornali? "Ci sono delle cazzate", dice a Repubblica. Sicura? "Portatemi i verbali, le carte le vorrei vedere". Niente da dire? "Io parlerò sicuramente quando sarò maggiorenne. Prima dei 18 anni, non parlo". E Berlusconi, le feste? "Io non rinnego niente di quello che ho fatto, se non avessi fatto questo percorso non sarei la Ruby di oggi: sarebbe stato diverso se avessi avuto dei genitori. Con Berlusconi non c'è un rapporto così diretto. Credo in Dio, ho un confessore. Milano? È tentacolare, ho trovato rifugio nei luoghi che mi danno conforto". Ammette, anche quando smentisce: "Mi dispiace, sono state coinvolte persone che mi hanno aiutato senza chiedere niente in cambio".

Michelle, modella brasiliana, 32 anni e un figlio di 10, l'aveva accolta per pietà. "Karima me la aveva presentata una sera un mio amico gestore di locali - racconta dal suo appartamento in via Villoresi, sul Naviglio Grande - si mise a piangere, diceva che non aveva dove andare. Due settimane dopo mi ha richiamò e la presi in casa". Tre settimane di convivenza molto turbolente e finite con una lite, Karima cacciata di casa che si vendica accusando Michelle di averla sfruttata e di averle rubato due borse e una collana di oro bianco, sequestrate dalla polizia. "Sono mie", taglia corto Michelle: è indagata. In discoteca ogni sera, Ruby si faceva notare anche di giorno. "Un pomeriggio siamo al bar, in corso Buenos Aires, le scippano la borsa da 3mila euro. Un carabiniere in borghese blocca lo scippatore, dentro c'erano altri 5500 euro in banconote da 500. Karima dice di avere 18 anni, dà un cognome falso. Le ho chiesto: che succede?". Arrotondamenti.
Una mattina Ruby esce di casa. "Doveva comprare le scatolette per il cane - è sempre Michelle a rammentare - e tornare alle tre. Alle sette è ancora fuori. Chiamo Nicole Minetti, una mia amica, dice che è in questura. Vado in via Fatebenefratelli e trovo lì la Minetti. Dopo un po' Ruby esce, dico che abita da me e ce la lasciano". Il prelievo di Ruby per andare in questura se lo ricorda anche Sokhna, 33 anni, senegalese, per tutti "Mami", titolare del centro estetico in corso Buenos Aires dove i poliziotti trovarono la ragazza accusata di furto: "Veniva qui ogni settimana a farsi le unghie. Mi aveva detto di essere marocchina, che a novembre avrebbe compiuto 18 anni. La portarono via, tornò dieci giorni dopo. Chiesi. Mi disse: lascia perdere. Mai più vista da allora".

"Non so più niente di lei. Non voglio più vederla. Se pretende di vivere da occidentale faccia pure, ma lontano da casa". Muhammad El Marough, 56 anni, il padre di Karima è un venditore ambulante che campa di espedienti. Arcore è lontanissima dal suo tugurio di contrada Torrente San Filippo a Letojanni, 40 chilometri da Messina. Per raggiungerla bisogna imboccare una stradina sterrata che quando piove diventa parte del torrente. "Io sono un uomo di sani principi - spiega ai vicini - e non accetto che si viva senza rispettarli". Karima a Letojanni era diventata un personaggio già a 14 anni. "È una ragazza molto intelligente, non studiava ma sapeva apprendere senza passare dai libri", racconta Antonio Lo Turco, l'insegnante di francese alle medie. Gli studi si sono fermati lì. Mandata via da casa, dalla mamma, dai due fratelli e dalla sorella minori, per lei è cominciata una vita di espedienti. "Chiedeva sempre soldi, spesso li ha chiesti anche a me - racconta il sindaco Giovanni Mauro - veniva al Comune e mi pregava di darle un po' di euro per comprare i libri. Li spendeva in altro modo".

Ha girovagato Karima, dormendo spesso a casa delle amiche finché i servizi sociali non l'hanno mandata alla Casa famiglia Glicine di Messina, aprile 2008, poi a Giarre. A Letojanni diceva di essere arrivata al piccolo schermo: "Lei ci ha detto che ormai lavorava a Mediaset - racconta il vicesindaco Cateno Ruggeri - il 25 aprile scorso è passata dalla piazza, era bellissima come sempre, con lei c'era una signora distinta sui 45 anni". Un anno fa fece ancora parlare di sé in occasione di "Miss ragazza per il cinema" a Sant'Alessio Siculo, vicino Taormina. Si presentò all'ultimo minuto, una fascia la ottenne. Anche a Genova, ultima tappa della sua corsa, Ruby non è passata inosservata. Non all'Albikokka di Quarto e al Fellini in centro, come cubista in pelle e borchie. Non alla casa-famiglia Sant'Ilario, sopra Nervi: ennesima fuga. Non alla stazione di Brignole dove a settembre due agenti la trovarono con 5mila euro in borsa: "Che c'è di strano - rispose - io lavoro con Lele Mora".

(29 ottobre 2010)

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