venerdì 29 ottobre 2010

SCELTE E FALSI DI GOVERNO


Ecco la prova che a innescare la miccia di Terzigno fu la Regione. Intanto B.: “Ripuliremo Napoli in 4 giorni”

di Antonio Massari

L'inferno di Terzigno: tutta colpa della Asia, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti, sostiene Silvio Berlusconi. "L' Asia – dice il Presidente del Consiglio in conferenza stampa - in un momento di difficoltà economica ha ritenuto di non far passare i rifiuti attraverso gli impianti di triturazione. A cava Sari non sono arrivati i rifiuti stabilizzati, che non producono cattivo odore''. E quindi – stando alle parole di Berlusconi - i rifiuti non stabilizzati, quelli che producono il "cattivo odore", sono stati trasportati nella cava di Terzigno perché l' Asia aveva problemi economici.

A leggere le carte, invece, si scopre ben altro. E bastano poche righe per rimettere ordine tra fatti e propaganda. "Dal 15 luglio si dispone l'evacuazione di 350 tonnellate giornaliere di rifiuti urbani non differenziati, stoccati presso il sito di stoccaggio in località "lo Uttaro", denominato "panettone", nel comune di Caserta, fino all'esaurimento del quantitativo, trasportandoli presso la discarica di Terzigno". Il documento è indirizzato all'Asia, che deve eseguire l'ordine, ed è firmato dalla Regione Campania, guidata dal Pdl, cioè dal partito di Berlusconi. Proviamo a comprendere meglio cos'è accaduto.

La discarica "Lo Uttaro" – il cosidetto "Panettone", in provincia di Caserta - fu sequestrata dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nel 2007, perché si temeva un disastro ambientale. Dopo il dissequestro, "su istanza" della regione Campania, si deve procedere alla bonifica. Ed ecco la dinamica: la bonifica deve avvenire "previa rimozione dei rifiuti" presenti nel "panettone" - peraltro "evitando dispersioni" nell'ambiente - "per la salvaguardia della salute pubblica". Bisogna spostare i rifiuti da Lo Uttaro: dove? A Terzigno. È la Regione a disporlo. Chi dovrà effettuare il trasporto? L'Asia, che obbedisce all'ordine, e da 15 luglio, ogni giorno, sposta 350 tonnellate di "rifiuti urbani non differenziati" da Lo Uttaro a Terzigno. I camion che transitano nel comune di Terzigno si moltiplicano: da poche decine salgono a circa 160 mezzi al giorno. E la protesta inizia a montare.

"I CAMION perdevano fanghi per strada", ha denunciato la gente di Terzigno in questi giorni, spiegando che proprio da luglio "il fetore è diventato insopportabile". È questa la matrice della rivolta, fino ai giorni scorsi, compresi il blocco stradale, le violenze, i 44 camion incendiati e ben 5 feriti tra gli autisti di Asia. Il documento firmato dalla Regione, in possesso del Fatto Quotidiano, smentisce la versione di Berlusconi e del capo della Protezione, Civile Guido Bertolaso: sanno bene entrambi, infatti, che la discarica di Terzigno era stata realizzata con un ben diverso obiettivo.

Il conferimento dei rifiuti poteva raggiungere "il quantitativo massimo di 100 tonnellate al giorno": è scritto nell'ordinanza n°136 del 10 giugno 2009.

Soltanto 8 giorni dopo, però, è la proprio la Presidenza del Consiglio ad "autorizzare il conferimento dei rifiuti, fino alla quantità massima di 450 tonnellate giornaliere, per la situazione di particolare criticità imposta nell'interesse pubblico". Un anno dopo, si aggiungono le 350 tonnellate giornaliere che arrivano da Lo Uttaro. E per di più: "rifiuti urbani non differenziati". E la situazione muta ancora: la Regione ha disposto che da oggi, 29 settembre, la "Asia conferisca, eccezionalmente, ulteriori 100 tonnellate di rifiuti urbani nella discarica di Terzigno". E la protesta torna a montare: gli abitanti sono pronti a bloccare i camion. Alla prima occasione: adesso, per loro, c'è soltanto una soluzione: la discarica va chiusa e bonificata.

2 commenti:

Lorenzo ha detto...

Ritengo necessario correggere quanto erroneamente affermato da Il Fatto Quotidiano e riportato anche in questo articolo. Il cosiddetto Panettone di Lo Uttaro non è la discarica di Lo Uttaro. Si tratta di due cose assolutamente differenti. Entrambe si trovano in zona LO Uttaro del Comune di Caserta (da cui il nome appunto). L'uno (Il Panettone) era un sito di stoccaggio di rifiuti solidi urbani (poco più di 20.000 tonnellate) depositati in quell'area nel 2005 e provenienti dalla raccolta dei rifiuti effettuata nella città di Napoli per consentire, in occasione di una delle tante emergenza nell'emergenza, lo svolgimento della Notte Bianca di quell'anno (altrimenti non autorizzabile per motivi igienico sanitari connessi alla presenza di tale quantitativo di rifiuti per le strade del capoluogo partenopeo). La discarica invece (ospitata nella Cava Mastropietro) è stata realizzata a seguito del Protocollo d'Intesa del novembre del 2006 (a firma del Commissario Straordinario Bertolaso) ed è entrata in funzione nell'aprile 2007. La stessa discarica è stata poi chiusa nel novembre 2007 da due provvedimenti della magistratura uno civile e l'altro penale) per disastro ambientale. La discarica di Lo Uttaro contiene circa 300.000 mc di rifiuti (almeno 15 volte quelli del panettone) in buona parte provenienti anche dalla Provincia di Napoli.
I rifiuti che sono stati portati nella discarica di Terzigno sono quelli del Panettone (e non della discarica che resta tutt’oggi sotto sequestro e ancora neppure messa in sicurezza) e ammontano, secondo le dichiarazioni dell’Amministratore di Asia Daniele Fortini a 9.573 tonnellate (meno dell’1,5% della capacità complessiva della discarica di Cava Sari a Terzigno che ha una capienza di 750.000 mc). Non sono affatto più puzzolenti di quelli che normalmente finiscono in quella stessa discarica essendo abbondantemente percolati nel terreno ove erano stoccati a Lo Uttaro. E necessario infatti sottolineare che i rifiuti che vengono ordinariamente portati nella Cava SARI di Terzigno non sono affatto stabilizzati in quanto anche nell’ipotesi in cui essi vengano portati, dopo la raccolta stradale, prima negli impianti STIR, questi ultimi non stabilizzano affatto la frazione umida contenuta nei rifiuti urbani, che vengono perciò depositati in discarica indifferenziati, e non stabilizzati (eventualmente, ma solo nell’ipotesi che passino prima negli STIR, solo tritati).
Ritengo necessaria tale precisazione onde evitare ingiuste speculazioni, sulla pelle dei cittadini, collegate alle dichiarazioni dell’AD di Asia Fortini e alla “guerra” ormai in corso tra la società da lui amministrata e la Protezione Civile.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Un consiglio: perchè non indirizza il suo commento a IL FATTO QUOTIDIANO?