venerdì 29 ottobre 2010

IL TERMOVALORIZZATORE DI ACERRA HA GIÀ UNA CREPA


di Eduardo Di Blasi

Il termovalorizzatore di Acerra finito di costruire l’anno scorso? Ha già una crepa. Le bonifiche nei territori della Campania che negli anni passati sono stati fatti oggetto di discarica? Non ci sono i soldi per farle e quindi non sono state fatte. E perchè non ci sono i soldi? Perchè sono stati usati per pagare gli oltre 2000 dipendenti che lavorano al “ciclo” dei rifiuti, persone che non prendono lo stipendio da mesi e che nelle prossime settimane saranno anche in parte licenziate (creando ulteriori problemi nella gestione dell’ordinario).

Il disastro dell’emergenza campana, che secondo la propaganda doveva essere già risolta mesi addietro, si è manifestato intatto solo due settimane fa, il 14 ottobre, davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. A scandirlo, il generale di divisione Mario Morelli, che è responsabile dell’Unità della struttura di governo per l’emergenza rifiuti in Campania, braccio operativo del governo nel caos rifiuti campano. Dopo aver infatti spiegato che la Campania continua a produrre, a regime, 7200 tonnellate di rifiuti l’anno, il generale afferma che ad Acerra ne dovrebbero essere bruciati 1800, che però la media della spazzatura combusta si aggira sui 1400 l’anno (comunque alta), e che però, a distanza di un annetto dall’inaugurazione, una delle due linee ha mostrato “creapature”, per cui si è deciso di bloccarla e metterla in manutenzione. Quindi, del magnifico impianto, per adesso funziona una sola linea, che brucia 600 tonnellate di rifiuti, un dodicesimo di quanto prodotto quotidianamente.

Il deputato Pd Alessandro Bratti domanda: “Scusi, siete proprio sicuri che quello sia un impianto che non avrà dei problemi neanche in futuro?”. E il generale: “Non posso giurarglielo”. E come potrebbe fare visto che l’inconveniente “capitato alla seconda linea ha lasciato perplessi molti tecnici all’interno” e che “se si dovesse riverificare lo stesso inconveniente delle crepature sulle pareti nell’altra linea, allora probabilmente c’è un problema costruttivo”?

Il problema maggiore è però quello dei soldi. Le Province non ne hanno per fare la raccolta. Il Consorzio che dovrebbe garantirla è nella stessa condizione. Così come i comuni. Afferma il generale: “Nel mese di settembre il personale non è stato pagato e non sarà pagato neanche in ottobre, novembre e dicembre”. Insomma, buone feste.

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