venerdì 29 ottobre 2010

QUANTO CI COSTA DAVVERO BRUNO VESPA


Il conduttore nega le cifre del “Fatto” Ma i documenti lo smentiscono

di Bruno Vespa

Caro Direttore, apprezzo alcune inchieste del Fatto Quotidiano quando sono ben fatte e documentate, ma non posso accettare il cumulo di menzogne e di provocazioni pubblicate ieri sotto il titolo “Santoro mantiene Vespa”. Vespa si è sempre mantenuto da solo, sia quando da direttore del Tg1 ha battuto costantemente la concorrenza, sia da quando conduce Porta a porta.

I COMPENSI. Cominciamo dai compensi. Dal mese scorso il mio lordo annuo è salito a 1.500.000 per 116 trasmissioni (e non per 100) dopo che per dieci anni era rimasto bloccato a 1.187.000 per 100 puntate, controvalore in lire del compenso del 2001. Ad evitare che i tuoi lettori pensino a un trattamento privilegiato, mi permetto di ricordare che l’ultima stagione televisiva del grande Enzo Biagi prevedeva per lui un compenso per puntata di trentamila euro, nonostante uno share piuttosto modesto.

GLI ASCOLTI. Per quanto riguarda i nostri ascolti, in questa stagione, Porta a Porta ha finora realizzato il 18,36 per cento di share e non il 16,44 di cui parla il Fatto Quotidiano. E’ del tutto ridicolo da un punto di vista tecnico sostenere che questo dato è inferiore alla media di RaiUno. L’analisi va fatta per fasce orarie e nel Vietnam della seconda serata è assolutamente eccezionale (magari durasse così!), tenendo conto anche della penalizzazione subita il lunedì per opera del Grande Fratello contro il quale i nostri concorrenti non vanno in onda. Quel che conta, infatti,è il paragone con le altre trasmissioni.

Con Matrix abbiamo vinto 12 confronti su 13 e nella sovrapposizione il nostro share è del 20,68 per cento contro il 14.32. Questo distacco diventa di 8 punti su Parla con me e di 5 su Chiambretti Night: due trasmissioni di genere diverso dal nostro che costano molto più di Porta a porta.

I COSTI. Questi ascolti sono realizzati da una squadra che lavora a costi bassissimi. I 70mila euro per puntata sono una inedita invenzione del Fatto. Nel 2010 il nostro costo per puntata è di 47.700 euro, in linea con quello degli ultimi anni e superiore di solo il 5 per cento a quello della stagione 2001-2002. Nonostante questo budget, prendendo per buoni i dati forniti dal Fatto, rendiamo in pubblicità oltre 100mila euro per sera (360 secondi per 28mila). A noi risultava di rendere il triplo del costo. Bene, ci accontentiamo del doppio.

SANTORO. Per quanto riguarda infine Santoro, dal quale mi divide tutto tranne la stima professionale, per capire realmente il costo del suo programma, bisogna sommare allo stipendio lordo annuo percepito da lui i contributi dovuti a un direttore giornalistico dipendente (mentre io sono un professionista a partita Iva) e sommare il costo dei suoi più stretti collaboratori assunti (giustamente) con contratto giornalistico a tempo indeterminato. Contratto sempre negato ai miei che, infatti, ogni volta che fanno causa la vincono.

Per il futuro, dunque, caro Direttore, ti prego di criticare i miei programmi senza bisogno di pubblicare dati sbagliati.

Grazie e cordialità.

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