POLEMICHE DOPO IL POSSIBILE ADDIO DI DUE PARLAMENTARI
di Giampiero Calapà
Luigi De Magistris alza la voce e chiede di poter far parte di “una cabina di regia che scelga i prossimi candidati, per non lasciare più solo a Di Pietro questa grande responsabilità”. Risposta ai giorni di bufera nell’Idv. “Voterò secondo le indicazioni di Idv. Fino a quando sarò in Idv”: traducendo dal politichese le parole di Domenico Scilipoti si scopre che potrebbe lasciare il partito anche un minuto prima del voto sulla sfiducia al premier Silvio Berlusconi, ponendosi così in dissenso con il partito di Antonio Di Pietro, di cui ora fa parte, e lasciando in vita il governo.
Problema vecchio e irrisolto
INSIEME ad Antonio Razzi, Scilipoti sta agitando la vigilia di un momento che Antonio Di Pietro e i suoi attendono da anni: la resa dei conti parlamentare con il Caimano. Un Berlusconi ancora in piedi per il voto favorevole di uno o due transfughi dell’Italia dei valori sarebbe un colpo non da poco alla credibilità di un partito che ha fatto dell’antiberlusconismo il suo primo obiettivo. Soprattutto perché in passato ci sono già stati i casi Sergio De Gregorio e Americo Porfidia.
Il primo dopo esser stato eletto con Di Pietro nel 2006 passò poi a Forza Italia, contribuendo con il suo voto alla caduta del governo-Prodi. L’altro, invece, eletto sempre con l’Idv, ne ha lasciato il gruppo parlamentare dopo l’indagine della Dda di Napoli nei suoi confronti per estorsione aggravata dal favoreggiamento della camorra. Addirittura. Però non lasciò il Parlamento, giusto per cambiare schieramento e votare la fiducia a Berlusconi all’occorrenza. Entrambi erano uomini portati nel partito da Nello Formisano, nonostante nei loro curricula ci fossero esperienze politiche nell’Udeur di Clemente Mastella (Porfidia) e addirittura in Forza Italia (De Gregorio).
Adesso altri due casi. Nell’Italia dei valori c’è un problema di selezione della classe dirigente, più volte sollevato in passato da Micromega di Paolo Flores d’Arcais e anche da questo giornale, che riappare puntualmente nei momenti decisivi. Se per il portavoce del partito Leoluca Orlando “Scilipoti, come qualunque altro deputato dell’Italia dei valori, non può addurre nessuna motivazione politica per la scelta di sostenere il governo Berlusconi”, l’europarlamentare Luigi De Magistris va oltre e ricorda “che il tema della selezione della nostra classe dirigente è ancora all’ordine del giorno, non abbiamo finito di parlarne”. De Magistris cammina su un terreno scivoloso, perché anche su di lui si scatenò la polemica dopo il rinvio a giudizio per omissioni in atti d’ufficio: “Ma non siamo di fronte a un problema giudiziario. È una questione di etica pubblica. Io mi sono, invece, ritrovato a combattere contro un sistema che non ti stende tappeti rossi. E ricordo che fin qui, chi mi ha rivolto accuse, poi si è ritrovato coinvolto in indagini per reati gravissimi”. De Magistris ha pronta anche la ricetta, da sottoporre a Di Pietro, sicuro che il capo dell’Idv capirà: “Quando Di Pietro mi propose la candidatura all’europarlamento nel 2008 io gli dissi subito che mi sarei impegnato per rinnovare la classe dirigente del partito. Per me non è stato facile iscrivermi, ma poi ho pensato che bisogna metterci la faccia, impegnarsi in prima persona. Per questo chiedo a Di Pietro che per le prossime elezioni venga costituita una cabina di regia, di cui mi onorerei di far parte, per selezionare i candidati del partito. Per non lasciare solo a Di Pietro questa responsabilità che poi, inevitabilmente, di fronte a casi come Scilipoti, porta qualcuno a tirarlo per la giacchetta”.
“Tengono lontana la gente perbene”
DOLCE e amaro De Magistris con Di Pietro, perché proprio non manda giù quanto sta avvenendo in questi giorni: “Per carità, tutti possiamo sbagliare. Ad un certo punto, però, bisogna rendersi conto di chi si ha imbarcato e farne a meno se è il caso. Rispetto a questi due personaggi che adesso minacciano di non votare la sfiducia a Berlusconi posso dire poco, li avrò incrociati in qualche esecutivo del partito, ma rapporti zero: le loro dichiarazioni sono sconcertanti. È gente che danneggia l’Italia dei valori in modo gravissimo”.
“Questi personaggi – continua De Magistris – osteggiano la crescita del partito. Impediscono l’impegno politico di tanta gente perbene che magari vorrebbe avvicinarsi alla politica. Io credo al progetto dell’Italia dei valori, ma adesso serve una svolta, per fare in modo che possano crederci sempre più persone”.
1 commento:
NON SI PUO' NON DARE RAGIONE A DE MAGISTRIS, QUESTA VOLTA DI PIETRO HA TOPPATO DI NUOVO E DI BRUTTO!
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