giovedì 9 dicembre 2010

IL PADRONE



“Come un santo” Ora è scritto nella guida Mondadori

di Corrado Giustiniani

C’è Silvio Berlusconi nella classifica, guidata da Sant’Ambrogio, dei primi dieci personaggi milanesi di tutti i tempi.

A stilarla non è però una super qualificata giuria di storici, ma una semplice guida turistica pubblicata dalla Mondadori, la casa editrice di famiglia, pensata per il turismo di massa.

La collana si chiama “Top 10 – il meglio del meglio”, fa bella mostra di sé in tutte le librerie, anche in quelle degli aeroporti e delle stazioni ferroviarie, e la guida, che costa 12 euro, è definita nella quarta di copertina come “veloce, agile, pratica”. Vengono suggerite “argomento per argomento, le dieci cose da non perdere per vivere al meglio un soggiorno a Milano e dintorni”. Le migliori boutique di moda, i musei, le gallerie, i ristoranti, i negozi. E fra queste informazioni indispensabili per il turista che ha fretta, passa, in modo tutt’altro che subliminale, il messaggio che Silvio è tra i grandi della storia.

LA CLASSIFICA dei “top dieci personaggi celebri” è contenuta in un riquadro verticale a sfondo giallo in una pagina di destra della guida: quelle di rispetto, che balzano subito all’occhio. Berlusconi figura al decimo posto subito dopo Alessandro Manzoni. Ma l'ordine dei personaggi è rigidamente cronologico e del resto nel sommario del volume viene spiegato che “nessuna delle top ten qui riportate contiene una graduatoria di merito o apprezzamento. Le 10 voci sono da considerarsi sempre, a parere degli autori, comparabilmente dello stesso livello”.

Il Cavaliere vale insomma tanto quanto Sant’Ambrogio, Alessandro Volta, San Carlo Borromeo o Stradivari.

In testa c’è dunque il santo patrono della città (339-397 d.C.) che “si pronunciò contro l’arianesimo e rafforzò la Chiesa cristiana”.

Poi Sant’Agostino (354-430 d.C.), “filosofo e discepolo prediletto di Sant’Ambrogio”, al terzo posto l’unica donna in classifica, Teodolinda (morta nel 628 d.C.) che, “regina dei Longobardi, convertì il suo popolo al cristianesimo”.

Quindi Gian Galeazzo Visconti (1351-1402), “primo governatore di Milano a fregiarsi del titolo di duca” che “conquistò vasti territori”.

Al quinto posto Ludovico “il Moro” Sforza (1452-1508), l’uomo che portò alla sua corte rinascimentale Leonardo da Vinci e il Borromini.

Sesto San Carlo Borromeo (1538-84), promotore della controriforma nel nord d’Italia, settimo il grande liutaio Antonio Stradivari (1644-1737) ottavo l’inventore della pila Alessandro Volta (1745-1827), nono “il più celebre scrittore della letteratura italiana”, l’autore dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni (1785-1873) e decimo Silvio (nato nel 1936) che viene definito così: “Imprenditore, magnate dei media e fondatore di Forza Italia, eletto Presidente del Consiglio nel 1994 e nel 2001.

LA PRIMA EDIZIONE della guida, quella che si trova nelle librerie, è del 2007, e quindi non tiene conto del successivo incarico di governo: ci vorrà una ristampa, arricchendo la presentazione. Per mettere Berlusconi tra i dieci grandi di tutti i tempi della storia di Milano, la Mondadori ha dovuto estromettere con robuste spallate altri solidissimi personaggi meneghini: da Pietro Verri, filosofo, economista e scrittore, creatore della rivista Il Caffè e catalizzatore (assieme al fratello Alessandro) dell'Illuminismo milanese, a Cesare Beccaria, autore di quel famoso saggio Dei delitti e delle pene, che doveva suonare come un accostamento oltraggioso al Cavaliere, dallo scrittore Carlo Emilio Gadda al regista Luchino Visconti, uno dei mostri sacri del cinema mondiale.

CURIOSITÀ finale. La graduatoria dei personaggi celebri non è un format che appaia in tutte le guide “Top 10”. Non c’è, ad esempio, in quella dedicata a Venezia, né in quella di Napoli, almeno nell’edizione in inglese che abbiamo trovato in libreria, e neppure in quella di Roma. La guida della capitale fornisce classifiche di altro tipo: i dieci imperatori più importanti, da Augusto a Romolo Augustolo, i dieci principali autori e commediografi latini e i dieci principali registi di cinema, ma su scala nazionale. Non c’è Trilussa, non c’è Belli, e men che meno Andreotti.

I “top 10” di Milano paiono insomma un vestitino appositamente cucito addosso a Silvio Berlusconi. Per piaggeria spontanea o propaganda calcolata.

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