BINI SMAGHI DENUNCIA: “FATTO FUORI DALL’AUTOMOBIL CLUB, CON MODALITÀ BULGARE, PER PIAZZARE GLI UOMINI DELLA MINISTRA”
di Luca Telese
Iacopo Bini Smaghi non se l’aspettava. Manager, 50 anni, una lunga esperienza all’Altea (società dell’indotto auto) tutto immaginava, quando ha presentato la sua lista per il Cda Aci di Milano, tranne che sarebbe stato eliminata, favorendo quella di un odontotecnico. Che ha una dote: è il compagno del ministro Brambilla.
Quando inizia questa storia?
Più o meno un anno fa: quando le dimissioni “sospette” di alcuni consiglieri impongono la necessità di nuove elezioni.
Perché usa questo vocabolo?
Vede, l’Aci club di Milano gestisce
Tutto interessante. Ma non ha risposto alla domanda...
Dimissioni “sospette” perché permettono al nuovo ministro di entrare nella partita del nuovo Cda. Infatti
Questa nomina non va bene?
Cominciamo.... Massimiliano è consigliere di Sinergetica, società di pianificazione aziendale di famiglia, di cui è presidente il padre Bruno che svolge attività di consulenza per l’Aci, con appalti da centinaia di milioni di euro. Un conflitto di interessi in contrasto con lo statuto.
C’è dell’altro?
Eccome. Ermolli indice le elezioni, con annuncio all’ultimo giorno utile. Poi lui, che doveva essere il garante della regolarità della competizione si candida in una lista. Curioso, no?
Altro conflitto di interessi?
Basta il buonsenso per capirlo. Di più. Nella lista Ermolli c’è il dottor Eros Maggioni.
Il signor Brambilla?
Curiosamente Maggioni si è iscritto all’Aci, a Milano, malgrado risieda a Lecco, due giorni prima del termine utile. Curiosamente fa l’odontotecnico.
Voi, la lista concorrente dove vi eravate iscritti?
A Milano, facevamo parte del cosiddetto Aci club. Una tessera che secondo lo statuto equivale a tutti gli effetti alle altre.
Perché mi dice questo?
Perché una commissione, sotto la responsabilità dell’Ermolli commissario, ci contesta il diritto a partecipare alle elezioni contro l’Ermolli candidato.
E poi che succede?
La commissione che fa capo dell’Ermolli commissario non ammette la nostra lista, spianando la strada all’Ermolli candidato.
E voi che fate?
Si arriva alla farsa di elezioni bulgare. C’è solo una lista in campo, quella degli amici e del compagno del ministro. Ovviamente vince. Non ha concorrenti!
Protestate?
Di più: facciamo due esposti alla procura e uno al Tar.
Il ministero dice che quello al Tar è stato bocciato.
Non è vero. Avevamo chiesto l’annullamento della nostra cancellazione dalla competizione, ma il giudizio è arrivato dopo il voto: il Tar dice, come è ovvio, non possiamo più intervenire su quella controversia.
Quindi partita chiusa?
Per nulla. Bisogna rivotare.
Perché mai?
C’è una norma che impone un Cda di 5 membri. In questo caso sono 9. Se quattro non si dimettono, e ne dubito, l’attuale Cda decade, e si deve rivotare.
Pazzesco...
Ermolli ha favorito una lista in cui lui stesso, e il compagno della ministra che l’ha nominato, erano candidati! Si tratta di un intervento fuori di qualsiasi norma. Ma non è finita....
C’è dell’altro?
A parte il fatto che tra i consiglieri l’unico che ha una qualche esperienza in materia è Geronimo
A parte questo?
...Tra loro c’è il dottor Bongiardino, presidente della Camera di commercio, che ha sede in uno dei palazzi di proprietà dell’Aci! Come Presidente della Camera di commercio chiede di comprarlo. Cosa si risponderà come consigliere Aci?
Altro conflitto di interesse?
Plateale. Ma c’è di peggio.
Mi dica...
Il Cda ha designato dei consiglieri nella Sias. Tra cui Fabrizio Turci, direttore Aci di Milano.
Come è possibile?
Non lo so. Va chiesto alla Brambilla come si possa essere sia controllore che controllato!
C’è dell’altro?
Ciliegina sulla torta. Pier Fausto Giuliani, altro membro del Cda. Sa il suo precedente lavoro?
Quale?
Tesoriere dei Circoli della libertà la ministra l’ha definito uno dei miei “13 uomini d’oro”.
Morale della favola?
Il Cda in cui siede il marito del ministro nomina alla Sias uno dei principali collaboratori del ministro. Mica male.
2 commenti:
E dicono di voler eliminare la parentopoli dei baroni.
Forse vogliono piazzare i "loro" baroni, e ne hanno tanti!
Proprio così, ma chi ne poteva dubitare? Noi no, di certo!
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