giovedì 16 dicembre 2010

La giravolta dello specchio

di Roberta Zunini

Per l’onorevole-avvocato Maria Grazia Siliquini, ex Pdl, ex Fli, da ieri Gruppo misto, il tempo riveste un’importanza dirimente. Tutto è declinato sul quando, più che sul come. Il tempo per lei non è solo un susseguirsi di momenti, giorni, anni, ma un sistema con cui interpretare il mondo. Nella sua biografia hanno un posto di rilievo l’aver cresciuto da sola due figli - oggi universitari - e l’appartenenza a una famiglia torinese di avvocati penalisti da generazioni. La sua discesa in campo, dice essere dovuta invece al suo spirito civico. Ma la fiducia “uninominale” degli elettori, ci tiene a precisare che se l’è guadagnata spendendosi giorno dopo giorno sul territorio. Non bisogna lasciarsi ingannare però dal suo modo di esprimersi su ciò che riguarda i “tempi che corrono”. Più che di lancette si tratta del tempo come una sorta di categoria dello spirito. Lo si deduce dalle sue dichiarazioni a cavallo del clamoroso no alla sfiducia di Berlusconi (per cui si sono scatenate le voci di un premio: una poltrona da sottosegretario): “Deciderò poco prima... Andrò in bagno dieci minuti prima della chiamata in aula, mi guarderò allo specchio e deciderò”.

Mentre appena dopo il gran rifiuto, aveva più volte sottolineato: “Non ho voluto votare una mozione che non ho contribuito a scrivere e alla cui stesura non ho partecipato, che anzi mi è stata comunicata per telefono in tre minuti”. Chiamiamo per sentire come stanno oggi le cose. “Ricordo che mi avevate intervistata, quando le cose erano chiare e precise”.

Nell’agosto scorso, Maria Grazia Siliquini era stata una delle prime deputate a lasciare il Pdl, per aderire al Fli. “Allora il movimento del presidente Fini nasceva come la terza gamba del Partito della libertà. E io condividevo questa idea. È dopo Bastia Umbra che le cose sono cambiate e non sono più state chiare. Anzi c’è stata un’accelerazione antigovernativa che non si poteva più condividere. E per quanto riguarda la mozione, è vero, tutto si è svolto in un attimo. Urso me l’ha letta velocemente per telefono chiedendo di rispondere in tre minuti”.

Tre minuti per leggerla, tre minuti per decidere.

Ma il punto non è solo il quando, il quanto tempo, il prima e il dopo.

Ricordiamo all’onorevole che esiste anche il come. “Quest’estate, quando mi avevate chiamata per sapere se me ne fossi andata dal Pdl per il modo in cui Berlusconi vedeva le donne, in politica e fuori, risposi che sì era anche per quella ragione. Ma erano altri tempi. Ora sono apparsi all’orizzonte ben altri problemi”. Siliquini, non appena passò al Fli, spiegava al “Fatto” che il “modello velina” imposto dal premier anche in Parlamento, non era un buon criterio di selezione. Ma oggi ci sono altri problemi.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

QUALI PROBLEMI, ONOREVOLE SILIQUINI? MISTERO!