Mai nominarla davanti a un finiano: l’insulto è sicuro. “Cretina”, “idiota”, “imbarazzante”. Giorgio Conte, in aula l’altro giorno, pare le abbia addirittura gridato “troia”. “Non è vero” si è precipitato a smentire.
Obiettivo: Catia Polidori, 43 anni da Città di Castello, alta, bionda, molto curata. Fino alle 10.59 di martedì è stata una delle fedelissime di Gianfranco Fini, poi ha deciso di salvare Silvio Berlusconi e di abbattere il suo (presunto) leader. Davanti allo stupore di tutti.
“E pensare che aveva pianto tutta la notte – ci racconta un finiano –. Con Gianfranco pronto a consolarla, a capire, a darle coraggio. Tutto sembrava rientrato, poi la ‘bella’ sorpresa”. Sì, ma perché? Il coro unanime incanala il fiato verso il padre: è stato lui a convincerla attraverso pressioni fortissime, per i suoi affari con lo stesso Cavaliere.
Non solo
Lei in quei due giorni camminava tra i padiglioni e regalava sorrisi, pacche sulle spalle. Ascoltava gli incoraggiamenti dei presenti e ne dava: “Tranquilli , andiamo avanti, tutti uniti”, diceva. Poi sul palco era apparsa commossa, con qualche accenno di lacrime (ancora loro...), e davanti alla platea aveva dato ampie rassicurazioni di fedeltà al nuovo partito. Fino all’illuminazione di martedì.
Ecco un altro degli ex amici che la ama poco.
Al. Fer.
1 commento:
COMPRENSIBILI GLI INSULTI.
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