lunedì 20 dicembre 2010

La Tessera del manifestante filogovernativo


E' sempre quando vedono avvicinarsi la propria fine che i dittatori diventano più pericolosi. Un governo che si basa su un pugno di voti parlamentari comprati con i soldi e le poltrone invece che con le idee e i progetti propone oggi di fronteggiare le manifestazioni di protesta degli studenti, dei precari, dei lavoratori, dei cittadini dell'Aquila e di quelli campani, degli stessi tutori dell'ordine che per giorni hanno protestato di fronte a Montecitorio, estendendo alle manifestazioni politiche il Daspo.
Daspo significa “Divieto di accedere alle manifestazioni sportive”. Farlo diventare Dapo, “Divieto di accedere alle manifestazioni politiche”, significa adottare una misura fascista che nessuno Stato democratico al mondo si sognerebbe neppure di immaginare. Sarebbe istituire la “Tessera del manifestante” che presto diventerebbe la “Tessera del manifestante filogovernativo”.
Non credo che la Corte costituzionale potrebbe mai sottoscrivere una disposizione che fa a cazzotti con lo spirito e con la forma della nostra Costituzione.
Ma forse il governo di Berlusconi e La Russa vuole oggi sostituirsi anche alla Corte costituzionale. Si è già sostituito al Parlamento, che su una questione così vitale per la democrazia come il divieto di manifestare non è stato nemmeno consultato. Vorrebbe sostituirsi alla magistratura insegnando ai magistrati il loro mestiere.
I magistrati che hanno scarcerato gli arrestati del 14 dicembre in attesa del processo hanno applicato la legge, perché non esisteva il rischio di inquinamento delle prove né quello della reiterazione del reato. I ministri presieduti da un signore che di leggi ne ha violate a decine li hanno rimproverati pubblicamente e hanno cercato di intimidirli in tutti i modi per aver applicato la legge invece di obbedire a loro.
Credo che nessuno possa sospettare me - ex commissario di polizia - di essere ostile alle forze dell'ordine o di essere favorevole alla violenza di piazza. Ho detto e non ripeterò mai abbastanza che bisogna sempre rinunciare e rifiutare ogni più piccolo atto di violenza.
Però alla giusta protesta dei giovani e dei cittadini non si può rispondere ignorandola, deridendola e insultandola come ha fatto il ministro fascista della Difesa, La Russa di fronte a milioni di telespettatori. Alle manifestazioni degli studenti, dei lavoratori, dei cittadini e persino dei poliziotti non si possono opporre le città blindate, le zone rosse o addirittura super-rosse come vorrebbe fare il sindaco fascista Alemanno.
Bisogna dialogare: chi si rifiuta di farlo e pensa di discutere solo con i divieti lo fa per provocare. Lo fa, temo, non per evitare le violenze ma, al contrario, le agevola e le usa per riconquistare un po' della popolarità e del consenso che ha perso. Insomma lo fa per riportare il Paese allo stato fascista.

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