sabato 4 dicembre 2010

ll bromuro del pianto


di Marco Travaglio

Mentre il Cainano svolazza fra Gheddafi e Putin per smentire le fandonie di Wikileaks e il prestigio dell’Italia non è mai stato così alto, arriva l’atteso monito di Napolitano. Ma al Csm, per raccomandare, “in una delicatissima fase della vita istituzionale”, il massimo “riserbo” nelle pratiche a tutela dei magistrati per “evitare situazioni che possono creare inopportune tensioni”.

In effetti, in una delicatissima fase, mettersi a difendere i magistrati definiti “famigerati” e “associazione a delinquere” dal premier pare brutto. Eventuali fughe di notizie, da cui si desume che il Csm reputa un tantino eccessivo definire i magistrati “famigerati” e “associazione a delinquere”, potrebbero creare inopportune tensioni nel Paese. Si raccomanda dunque silenzio assoluto (al Csm, s’intende, non certo al premier). E questa è fatta.

La Camera, poi, è stata chiusa fino a data da destinarsi, onde evitare che il governo caschi senza preavviso. E anche questa è fatta.

La Consulta doveva decidere sull’(il)legittimo impedimento il 14 dicembre, ma opportune pressioni han fatto slittare la sentenza a gennaio. E anche questa è fatta.

L’ideale sarebbe proprio chiudere tutto, indire il coprifuoco 24 ore su 24, spegnere le luci, chiudere il gas, sbarrare persiane e tapparelle, buio totale sine die.

Purtroppo, a guastare l’agenda Napolitano, c’è questo maledetto Wikileaks che, non avendo sede in Italia, non può essere silenziato: anche un eventuale monito del Quirinale rischia di lasciare indifferente Julian Assange.

Pazienza. Non resta che limitare i danni, facendo finta che ogni giorno non escano decine di cablogrammi che dipingono il premier come un puttaniere incapace, affarista e rincoglionito, e che le fonti non siano proprio i fedelissimi del premier, da Letta a Cantoni (la rivolta di Spartacus).

Dunque, sul tema, nessun monito dal massimo rappresentante dell’unità nazionale: sopire e troncare, come il Pompiere della Sera (che ieri riusciva a titolare in prima pagina: “Le critiche Usa a Berlusconi nei nuovi rapporti segreti. Ancora rivelazioni da Wikileaks: ‘La sua salute rovinata dalle feste’. La smentita di Letta”, smentita non si sa bene a cosa, visto che il titolo non dice nulla su Letta).

Poi, disgraziatamente, c’è questa mozione di sfiducia che, se si riesce a riaprire Montecitorio murata da B., rischia di essere approvata il 14 dicembre. A quel punto pare, si dice, scusandoci per il termine un po’ forte, senz’offesa per nessuno, chiedendo scusa alle signore, che il governo cadrebbe. E, se non se ne trovasse un altro, si potrebbe financo andare (absit iniuria verbis) alle elezioni anticipate. Prospettiva agghiacciante per il Colle. Dunque, sotto coi moniti. Riservati, però, secondo il Pompiere, sempre bene informato in materia di estintori: “I protagonisti della crisi devono ancora fare i conti con Napolitano, pronto a impegnarsi per scongiurare il ritorno alle urne... anche per impedire che i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia si tengano in un clima di scontro elettorale. E questo è un auspicio (ma anche un monito, ndr) che il presidente ha trasmesso ai vertici di tutti i partiti: in occasione delle celebrazioni in primavera – quando a Roma giungeranno capi di Stato e di governo per la ricorrenza – vorrebbe trovarsi al fianco di un premier nella pienezza delle sue funzioni per ricevere gli ospiti”. Solo un premier nella pienezza dei suoi poteri potrà garantire la consueta dose di barzellette sporche, gaffe, cazzate e toccatine di culo. Ergo, recita l’alto monito, niente elezioni fino a “primavera inoltrata, dopo la Pasqua ebraica”. A costo di metter su un bel Berlusconi-bis “per gestire la transizione”.

Non è meraviglioso? Se Berlusconi perde la fiducia, si passa al Berlusconi-bis. Per festeggiare serenamente l’Unità d’Italia, la Santa Pasqua cristiana e quella ebraica (gli avventisti del settimo giorno saranno presto consultati per sapere se hanno qualcosa da pretendere). Nel frattempo, coprifuoco totale. Camomilla e bromuro per tutti. E niente leggi, che tanto non passano. Solo moniti.

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