Corruzione: inchiesta sulla caccia ai voti Il ruolo del premier Il Pdl attacca la procura e presenta una controdenuncia
di Rita Di Giovacchino
È arrivato a piazzale Clodio poco dopo mezzogiorno, ad aspettarlo nel suo ufficio il procuratore Giovanni Ferrara. Una mossa fulminea, quella di Antonio Di Pietro, destinata a sparigliare il gran risiko di Palazzo Chigi in vista del voto di fiducia di martedì, con onorevoli che cambiano casacca e si compiacciono nell’ammettere di essere dei voltagabbana. E mentre il presidente della Camera, nonché leader dei futuristi, Gianfranco Fini denuncia l’apertura del “calciomercato” a Camere chiuse, il leader dell’Idv passa dalle parole ai fatti e sul tavolo dei magistrati rovescia un corposo dossier che delinea una decina di episodi che vedono da una parte e dall’altra “comprati” e “venduti”. Si vanno a ipotizzare reati come la corruzione e la violenza privata. Si starebbe valutando anche il coinvolgimento diretto del premier e di un suo strettissimo collaboratore come “interfaccia” di una “trattativa” per la caccia ai voti: denaro, incarichi e consulenze.
DI PIETRO – che entro lunedì incontrerà di nuovo i magistrati – ha fornito un’ampia documentazione e non solo di ritagli di giornale, come più tardi minimizza Ferrara. Del resto
Di Pietro, che si è detto pronto a fare i nomi anche al presidente Napolitano, al quale ha già rivolto un appello perché sciolga le Camere dice: “Siamo di fronte a un omicidio politico, l'uccisione della libera espressione della rappresentanza parlamentare, bisogna impedire che ci scappi il morto. In un paese normale, sarebbero bastate le dichiarazioni degli interessati a provocare uno scandalo tale da porre fine alla legislatura... Da noi occorre provare il reato e sarà
Apriti cielo. Immediate le reazioni del Pdl che annuncia un controesposto “in cui si chiederà che venga fatta luce su tutti i deputati del nostro partito che hanno aderito ad altre formazioni politiche”. Il riferimento a Futuro e Libertà appare evidente. Durissimo anche l’affondo contro i giudici di Roma di Fabrizio Cicchitto : “L’intervento della procura rischia di essere una gravissima interferenza nella libera dialettica parlamentare. Il reato, se c’è, è proprio questo”.
IL CAPOGRUPPO del Pdl alla Camera fa eco a Verdini e Bondi: “Nel 1999 c’è stato un esodo di 30 parlamentari del centrodestra su posizioni del centrosinistra e non è stato aperto alcun fascicolo, siamo di fronte a un’estremizzazione dell'uso politico della giustizia”. Il nervosismo è tale che Frattini e
In difesa di Di Pietro scende Massimo Donadi, capogruppo dell’Idv: “Cicchitto difende la corruzione politica, lo squallido mercato delle vacche, solo persone che come lui provengono da logiche antidemocratiche come
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