sabato 11 dicembre 2010

“Sono reati, altro che conversioni sulla via di Arcore”


di Luca Telese

Intervisti Fabio Granata in una di queste interminabili giornate di crisi in cui la Camera sarebbe teoricamente chiusa, e in cui invece, il tam tam sulla battaglia parlamentare del 14 continua a tambureggiare per tutta la sera come un bollettino di guerra. L’ultima notizia, a tarda sera, la regala uno dei transfughi che ha cambiato idea, l’onorevole Catone (una vita da politicone democristiano), che rivela: c’è una lettera in cui nove deputati di Futuro e libertà chiedono a Fini la libertà di coscienza, per non votare la sfiducia in cambio di un reincarico a Berlusconi (senza dimissioni).

Sofismi da tattica parlamentare a parte, sarebbe l’immagine di uno schieramento in rotta, dopo il grave colpo dei deputati dipietristi e del Pd passati nel limbo del possibile appoggio. E invece il deputato di Futuro e libertà non ci sta: “Sono tutte balle”.

Onorevole Granata, ne è davvero convinto?

Sì. Stanno facendo contro-informazione. Provano a confondere le acque. Otterranno l’effetto contrario.

Lei è ottimista.

È una presa di coscienza che sta avvenendo prima di tutto nella coscienza di tantissimi elettori di centrodestra, schifati dallo spettacolo osceno di questo crepuscolo berlusconiano. Si avverte, dentro e fuori da Montecitorio, il tono della cupio dissolvi. Il mercato delle vacche non lo aiuta.

E Catone?

Era con noi da pochissimo tempo. Ed è uno che viene da una cultura politica del tutto diversa.

È millantato credito, guerra psicologica.

Io credo alle facce dei miei colleghi.

Ma la storia della libertà di coscienza è vera?

No. E per spiegarglielo le racconto la nostra bellissima riunione di ieri. Abbiamo parlato tutti. E tutti, serenamente, eravamo d’accordo. A parte Moffa, la cui cristallina moralità impedisce qualsiasi dubbio e sospetto.

Ma allora perché Catone lo dice?

Un’operazione di disturbo che mira a intorbidire le acque. Lo hanno contattato, ha meno anticorpi degli altri.

Non avete regalato troppo tempo a Berlusconi? C’è stata qualche ingenuità?

Più d’una. Io, se devo dirla tutta, penso che sia stato un errore, anche se commesso in ottima fede, quello di sperare, da parte nostra, che Berlusconi potesse avere un gesto di responsabilità. È impossibile e ormai è chiaro.

C’è stato calciomercato, secondo lei?

(Ride). Secondo me? Rubo ai miei studi giovanili una formula: quella dei gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza.

Un termine da tribunale.

E infatti io sono convinto che sia stata giusta la denuncia di Di Pietro. Sarei andato io stesso dai magistrati, lunedì , a fare la stessa cosa.

E con quali prove?

Io credo che la conferenza stampa dei tre porcellini che si stanno farsescamente avvicinando alla fiducia – Calearo, Scilipoti e Cesario – sia una delle immagini più volgari di questa crisi. La prova che si è toccato il fondo. Quanto al secondo dipietrista... Razzi... La sua intervista in cui dice che voterà contro Berlusconi e che è stato avvicinato con la proposta di pagargli il mutuo, dopo questo voltafaccia repentino e inspiegabile, diventa un elemento di prova.

Ora Razzi dice che scherzava... Non ci crede?

Altro che scherzo. Stiamo vivendo un reality della compravendita.

Diversi politici che detestano il mercato delle vacche non amano che si metta di mezzo la magistratura.

Le dirò esattamente il contrario. Il fatto che sia stato aperto un fascicolo, probabilmente avrà una funzione deterrente. Quando ci sono di mezzo i reati la gente cerca di stare attenta, perché sa che alla fine il conto si paga.

La Santanchè oggi gridava un bollettino di guerra trionfante. Siete stati ingenui?

Noi possiamo offrire solo l’adesione a un percorso politico. Loro possono offrire personali di cui noi non disponiamo e non vogliamo disporre. È una sfida impari, che siamo orgogliosi di combattere.

Parole dure, onorevole Granata.

Parole chiare. La direzione in cui portano tutti questi gesti di cui siamo testimoni è una sola.

Quale?

Quella della corruzione. A meno che qualche anima bella non voglia credere alla balla che ci sono state conversioni miracolose sulla via di Damasco e improvvise e travagliate crisi di coscienza. Parliamo di colleghi che un giorno firmano il documento contro Berlusconi e il giorno dopo si rimangiano la fiducia.

Cosa dice agli elettori che incontra, da stasera?

Non è questa l’idea della destra per cui la gente ha votato.

Nessun commento: