sabato 4 dicembre 2010

P3 e rifiuti grane per B.


ASCOLTATI A NAPOLI MARA CARFAGNA E ITALO BOCCHINO

di Rita Di Giovacchino e Antonio Massari

Da Napoli a Milano e ritorno. Dalla loggia massonica “P3” ai rapporti con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, dall’affare dell’energia alternativa in Campania al ciclo dei rifiuti e gli appalti sui termo-valorizzatori, passando per la nomina ad assessore di Domenico Sica e ai dossier per screditare il governatore campano Caldoro: il fronte delle indagini che ruotano intorno ai vertici del Governo sta subendo un’accelerata da Nord a Sud.

La ministra per le Pari opportunità, Mara Carfagna, è stata sentita ieri, come persona informata sui fatti, dalla procura di Napoli: i pm campani le hanno chiesto di spiegare meglio le dichiarazioni rilasciate a Il Mattino, quando dichiarò che nel Pdl le veniva impedito di “battersi per la legalità”. Posizione che la portò a uno scontro – poi ricomposto – con il premier Silvio Berlusconi.

La Carfagna è stata sentita nell’ambito di due filoni. Il primo, seguito dai pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci, da un lato riguarda i rapporti tra il deputato del Pdl Nicola Cosentino e il clan dei Casalesi, dall’altro le presunte pressioni che la loggia massonica “P3” avrebbe esercitato per influenzare l’iter del ricorso in Cassazione – poi rigettato – sull’ordinanza che chiedeva l’arresto di Cosentino. Lunedì, sempre nel filone “Cosentino” e dossier contro Caldoro, è stato ascoltato – come persona informata sui fatti – il parlamentare del Pdl Italo Bocchino. È probabile che gli abbiano chiesto spiegazioni anche sulla nomina di Ernesto Sica come assessore, visto il ruolo di preminenza che Bocchino ha esercitato nel Pdl campano, anche durante la formazione della giunta Caldoro . Nell’indagine romana sulla “P3”, infatti, traspare l'ipotesi d'un tentativo di “ricatto”: “Berlusconi – dice Arcangelo Martino ai pm romani – riteneva Sica un ricattatore”. Il punto è che, sempre secondo Martino, Sica sarebbe intervenuto per far cadere il governo Prodi e, per un verso avrebbe annunciato di voler denunciare la vicenda, per un altro ambiva a una candidatura nel Pdl durante le elezioni regionali campane. Il ministro Carfagna, però, è stato sentito anche nell'ambito d'un altro filone di inchiesta, seguito dai pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio: un’indagine che si sta concentrando sugli affari dell’energia alternativa in Campania, sul ruolo della politica nell’assegnazione degli appalti e che si concentra anche sul ciclo dei rifiuti e sulla costruzione dei termo-valorizzatori. E anche il fronte della “P3”, che sembrava momentaneamente abbandonato dai pm romani, alle prese con Finmeccanica, ieri s’è improvvisamente riacceso. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ieri pomeriggio s'è recato nel carcere di Opera, dove ha interrogato Pasquale Lombardi, l'uomo che “sussurrava” ai giudici della Corte Costituzionale, buon amico dell’ex presidente della Cassazione Francesco Carbone, nonché assiduo frequentatore della dimora del coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, in Palazzo Pecci Blunt, nei giorni caldi del Lodo Alfano. E, a detta dell’ex assessore napoletano Arcangelo Martino, anche degli uffici della Presidenza del Consiglio dove di tanto in tanto si sarebbe incontrato con Gianni Letta, il quale - a suo dire - gli doveva un grandissimo favore. E cioè l’avvenuta archiviazione in tempi record dell’inchiesta su Berlusconi per i Voli Blu diretti a villa Certosa nell’estate 2009. E qualche conferma, da Lombardi, è arrivata: “Con Letta c’è un’amicizia ventennale, ma gli incontri sono sempre stati sporadici”. Capaldo ha insistito per sapere quali fossero le reali finalità degli incontri in casa Verdini, cui era presente anche Dell’Utri. In sintesi ha ammesso: “Non escludo che le indicazioni venissero da Verdini e Dell’Utri tramite Flavio Carboni”. Una sola volta i due si sarebbero rivolti a lui per la vicenda del Lodo Mondadori: “Mi dissero di informarmi presso l’Avvocatura generale dello Stato per sapere se un rinvio di data avrebbe trovato ostacoli da parte loro. Mi rivolsi all’avvocato Fiumara”.

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