mercoledì 8 dicembre 2010

SPESE DA MARINAIO: INCHIESTA SU MINZOLINI


Lo “squalo” del Tg1 querela “Il Fatto”

di Carlo Tecce

Augusto Minzolini annuncia querela al Fatto Quotidiano per una “persecutoria campagna di stampa”. Sarà interessante conoscere in Tribunale le prove che il “direttorissimo” produrrà per giustificare 86 mila euro di spese di rappresentanza, 40 trasferte nei fine settimana, 45 viaggi non motivati e decine di servizi su vacanze e crociere. Nell’attesa, la direzione risorse umane della Rai ha aperto un’inchiesta sui rimborsi di Minzolini e il capitolo pubblicità occulta sarà studiato dall’ufficio competente di viale Mazzini.

LA PROCEDURA disciplinare è ben avviata, ma Paolo Garimberti fa un passo indietro: “Su questa vicenda – dice il presidente Rai - deve essere fatta chiarezza. Mi aspetto che le strutture della direzione generale completino in fretta il loro lavoro e che risultati cristallini siano portati presto in Cda”. Eppure siamo oltre: il dirigente Andrea Sassano ha consegnato la relazione su Minzolini al segretario del Consiglio e Nino Rizzo Nervo l’ha consultata e denunciato uno spreco di soldi pubblici a Mauro Masi. Il direttore generale s’aggrappa al comunicato del presidente per indugiare su un tema che corre veloce e divide partiti di destra e sinistra: “Ha ragione Garimberti. Sono in corso approfondimenti”.

NON C’È DUBBIO su numeri e cifre, certificati da viale Mazzini. Per Minzolini s’avvicina la sanzione (sospensione o licenziamento), per respingere l’accusa occorre una difesa. L’ex notista politico cerca l’uscita d’emergenza sull’assenteismo (retribuito): “I giorni lontano da Saxa Rubra? Se per alcuni sono tanti, evidente non considerano il lavoro in maniera dinamica come lo faccio io”.

Un lavoro che rimbalza fra Istanbul e Londra, Amburgo e Marrakech. A volte il “direttorissimo” globe trotter resta nei confini nazionali: a ottobre ha ritirato il Tartufo d’oro a Sant’Angelo in Vado (Pesaro), la settimana successiva ha rinunciato al calendario Pirelli a Mosca (c’era il fido Leonardo Metalli in sua vece), non ha resistito, però, al Festival del cinema di Marrakech e al pranzo di gala con Mohammed VI, re di Marocco. Ormai Minzolini è all’angolo, nemmeno Masi è disposto a protezioni a oltranza. E allora grida al complotto: “È cominciata la campagna elettorale. Il Fatto mi ha già attaccato con l’inchiesta di Trani”.

Dichiarazioni pubbliche e lettere riservate: il “direttorissimo” scrive all’azienda di controllare le gestioni di Gianni Riotta (Tg1) e Mario Orfeo (Tg2) su navi e dintorni. Il Fatto ha rivelato che il Tg1 ha confezionato sei servizi su Royal Caribbean in pochi mesi e organizzato un concorso per famiglie con la multinazionale di Miami. Minzolini inciampa con le ammissioni. Alle agenzie confida un’attenzione particolare per la navigazione: “Royal? Notizie infondate e gettate lì a caso - ha aggiunto il direttore -. Io sono andato a un paio di eventi di società concorrenti rispetto a quella citata”. La concorrente è la Msc crociere: Minzolini e la deputata Gabriella Giammanco hanno brindato al varo di Msc Fantasia al porto di Amburgo. Al Fatto sfugge il “secondo evento”. Nessun problema. Anche Msc fa parte della scuderia di aziende vicine a Bruno Liconti, giornalista e intermediario di varie società di viaggio.

SUL SITO personale di Liconti - Occhisulmondo - i marchi sono citati uno a uno: Royal, Ora Hotels, G40 un mondo di vacanze. I rappresentanti delle tre società, il 24 maggio scorso, discutono di “mete tradizionali” a Prima pagina, la rubrica del Tg1 all’interno di Unomattina. Liconti fa bene il suo mestiere, riesce a piazzare ospiti e interviste nei programmi della televisione pubblica, semmai il Tg1 esagera e Minzolini confessa (per proteggersi) che Liconti ha un contratto di collaborazione con Uno-mattina/Tg1: “Da tempo. Io l'ho soltanto confermato”. E nonostante il conflitto d'interessi, come documentato dalle foto del Fatto, il direttorissimo ha trascorso le vacanze in Kenya con Liconti, Metalli e la Giammanco. La pubblicità occulta invade lo spazio del Tg1 a Unomattina: memorabile la ribellione del conduttore Stefano Ziantoni che lancia, mal volentieri, un pezzo commissionato dal vicedirettore Susanna Petruni e critica l’interruzione di corrispondenze da Haiti per il terremoto con suggestive immagini di enormi navi di Royal.

Al Fatto risulta che la stessa Msc sia infuriata con Sipra, la concessionaria pubblicitaria di viale Mazzini. Una protesta che suona più o meno così: noi compriamo la pubblicità, la Royal ha un palchetto in vetrina senza pagare. Che farà adesso la Sipra? Cederà spazi gratuiti in cambio oppure sceglierà di risarcire Msc?

MINZOLINI ha lanciato la campagna elettorale, il Pdl risponde presente. Fabrizio Cicchitto (capogruppo alla Camera) completa il discorso: “Il fatto che via sia un fuoco di fila contro Minzolini proveniente da più parti e a ripetizione dimostra il fastidio per una voce fuori dal coro. Gli confermiamo pertanto la nostra solidarietà per attacchi che hanno tutto il sapore di una rappresaglia politica”. Segue Maurizio Gasparri: “Mentre il Tg1 fa un’inchiesta sull’inquietante resa dello Stato alla mafia sotto un governo di centrosinistra, piovono contestazioni risibili”.

L’opposizione - Pd e Italia dei Valori -, il sindacato Usigrai e l’associazione Articolo 21 chiedono le dimissioni del “direttorissimo”. Carlo Rognoni (Partito democratico) pensa a una Rai in crisi economica e che venerdì sarà in sciopero generale: “Se fosse vero anche solo in parte, Minzolini non sarebbe certo un bel esempio per i tanti giornalisti Rai che fanno il loro mestiere con onestà e serietà”.

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