giovedì 9 dicembre 2010

Yara, in campo gli agenti speciali


Chi ha preso Yara Gambirasio, intorno alle 18,30 del 26 novembre la conosce e conosce la sua famiglia. Un’ipotesi che si era già affacciata ma che sembra prendere sempre più corpo con il passare dei giorni in cui non si è mai smesso di cercarla. Gli uomini impegnati nella ricerca di Yara Gambirasio, scomparsa da Brembate Sopra da ormai 13 giorni, anche oggi saranno impegnati nel dragare invasi e vasche d’acqua in aziende del circondario. Al campo base da cui partono le ricerche sono presenti i tecnici della «Idrogest», la società che ha anche in gestione gli acquedotti della zona. Già ieri, con i vigili del fuoco, era stata svuotata una vasca di un’azienda di Brembate Sopra in cui è stoccato materiale edile. I ricercatori stanno in questo momento facendo il punto sulla situazione per decidere da dove cominciare le ricerche. Per la prima volta da quando è scomparsa la giovane promessa della ginnastica ritmica, nel bergamasco non piove.

Le indagini stanno assumendo un ritmo più serrato, anche grazie all’intervento di diversi gruppi di specialisti sia della polizia che dei carabinieri:
per la prima il Reparto prevenzione crimine e il Servizio centrale operativo con il suo direttore Gilberto Caldarozzi, noto per aver risolto numerosi casi fra cui il rapimento e l’omicidio del piccolo Tommy e l’arresto di Bernardo Provenzano; per il secondo ci sono gli uomini del Raggruppamento carabinieri per le investigazioni scientifiche, dei Reparto opreativo speciale e del Reparto analisi criminologiche.

Questi ultimi stanno indagando sulla vita quotidiana di Yara e sulle sue frequentazioni: parenti, conoscenti, persone incontrate, ambienti frequentati, percorsi abituali. Indagini sono state svolte anche sui percorsi abituali della ragazza, e detective dell’Arma sono anche saliti in borghese incognito sul bus della Sab che Yara attendeva ogni mattina in via XXV aprile a Brembate per raggiungere la scuola «Maria Regina» delle suore Orsoline di Somasca a Bergamo.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Speriamo non sia troppo tardi!