venerdì 14 gennaio 2011

Berlusconi: “Perseguitato da processi ridicoli”


Il premier telefonata a Canale 5 e commenta la sentenza della Consulta. Garantisce che il governo andrà avanti, grazie all'imminente nascita del "gruppo dei responsabili", e ribadisce il sostegno a Marchionne: "Referendum? Vincerà sì"

Non boccia la sentenza della Consulta, sostenendo che “migliora alcuni aspetti della legge” e che i giudici “non hanno demolito l’impianto della legge” ma anzi “hanno riconosciuto che il legittimo impedimento è giusto e necessario per chi svolge attività di governo”, ha ribadito che i processi a suo carico sono “assolutamente inventati, ridicoli, grotteschi”; ha garantito che “il gruppo di responsabilità sarà la terza gamba del governo” e che l’Italia “non ha bisogno di elezioni anticipate”. Silvio Berlusconi, durante una telefonata alla trasmissione Mattino 5 con il direttore di Libero Maurizio Belpietro, è tornato anche sul referendum di Mirafiori, prevedendo “una percentuale elevata di sì” e ribadendo il sostegno a Sergio Marchionne.

L’argomento principe della telefonata è stato il legittimo impedimento. “Devo dire che non mi aspettavo nulla di diverso”, ricordo che “non l’ho chiesto io: la sentenza non ha demolito l’impianto della legge, ha riconosciuto che il legittimo impedimento è giusto e necessario per chi svolge attività di governo”. Per il premier, la decisione della Consulta “non è nulla di traumatico” e comunque il legittimo impedimento c’è in tutte le democrazia più avanzate”. Per quanto riguarda i processi a suo carico che si riapriranno, il Cavaliere ha detto che si tratta di “processi assolutamente inventati, ridicoli, grotteschi. Intanto io ho assicurato davanti a tutti che questi fatti non esistono. Non ci sono fatti che possono rendere possibili una condanna”, ha detto. “Ma se nei collegi giudicanti ci saranno giudici di sinistra andrò in tv e spiegherò di cosa si tratta”. Berlusconi si è detto convinto del fatto che “non si possono trovare giudici che oseranno dare una condanna su fatti che non esistono”. Certo, ha aggiunto, “non sarà così facile per i difensori dei miei processi ottenere un atteggiamento benevolo da parte dei magistrati. Sanno tutti – aggiunge il Cavaliere – che c’è persecuzione politica da parte dei magistrati della sinistra da quando sono sceso in campo. Sono stati tantissimi processi in cui i miei difensori sono stati impegnati e in cui io sono stato assolto”.

Garantendo che la sentenza della Consulta non avrà alcuna ripercussione sull’esecutivo e che “il governo andrà avanti”, Berlusconi ha assicurato la nascita del gruppo dei responsabili, che sarà “la terza gamba della maggioranza” , allontanando il fantasma delle elezioni anticipate. “Le decisioni della Consulta sono assolutamente ininfluenti: il governo va avanti perché l’Italia ha bisogno di tutto tranne che di elezioni anticipate”, ha detto Berlusconi. ”Elezioni che – ha proseguito – ci esporrebbero alla speculazione finanziaria internazionale che per acquistare i nostri titoli del debito pubblico, e quest’anno dobbiamo vendere 250 miliardi di euro, chiederebbe interessi più elevati con costi superiori del bilancio dello Stato”. Costi che, ha sottolineato, “verrebbero pagati da tutti gli italiani con un aumento della pressione fiscale e delle tasse”. Insomma, ha concluso Berlusconi, “l’Italia ha bisogno soprattutto di continuità e stabilità nell’azione di governo come avvenuto finora e come è stato riconosciuto dalle agenzia di rating”.

Infine la Fiat. Berlusconi ha smentito le dichiarazioni fatte due giorni fa a Berlino, durante la conferenza stampa congiunta con Angela Merkel. “Non ho mai detto la Fiat vada via in caso di vittoria dei no, questo lo hanno riferito i giornali di sinistra. A Berlino ho detto che se vincessero i no l’azienda avrebbe motivazioni buone per dire ‘non restiamo in Italia, andiamo in altri paesi dove le condizioni sono diverse”. E ha chiarito la posizione del governo: “Appoggiamo Marchionne e le sigle sindacali che hanno forte senso di responsabilità nazionale. L’Italia è ancora uno dei primi paesi al mondo come forza economica e noi lavoriamo tutti i giorni, come governo, perché continui a esserlo a pieno titolo, nella democrazia e nella libertà. E per questo appoggiamo Sergio Marchionne e sindacati che hanno un forte senso di responsabilità nazionale”.

Nessun commento: