mercoledì 12 gennaio 2011

CENTROSINISTRA IN VANTAGGIO. NEI SONDAGGI DEL PREMIER


di Sara Nicoli

Tutto di traverso. Anche se il prossimo calendario della Camera sembra studiato apposta per non dargli guai immediati, ieri il Cavaliere tormentava tra le mani un sondaggio allarmante, da lui commissionato: in caso di elezioni vincerebbe la sinistra.

Un'impietosa tabella divisa per regioni gli ha svelato che i partiti maggiori sono tutti in calo, mentre salgono Fli, Sinistra e liberta' di Vendola e l'Italia dei valori. Il dato nuovo è che un'ipotetica coalizione di centrodestra (composta da Pdl, Lega, Destra e altri partiti d'area come Udeur, Adc, Noi Sud) totalizzerebbe il 39%. Mezzo punto sotto un centrosinistra composto da Pd, Idv, Sel, Radicali, Socialisti e Verdi: i loro voti, sommati, arrivano a 39,5%. Senza contare la Federazione della sinistra (Rifondazione e Pdci al 2,3%) e il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo (2,4%).

Un vero disastro per il Cavaliere. Ecco perchè il calendario della Camera ha mandato il più lontano possibile le "grane". La sfiducia a Bondi? A fine gennaio. Forse. La questione spinosa del biotestamento? A febbraio, ma chissà. E poi la mozione sulla Rai di Fli che slitta anche oltre la fine di febbraio e la mozione della Lega contro Fini che finisce nel cestino.

La conferenza dei capigruppo, ieri mattina alla Camera, si è disegnata un calendario dei lavori parlamentari tale da tenere a debita distanza le questioni che possono diventare scivolose per la maggioranza mettendo a rischio il governo. Consapevoli tutti dei lavori in corso di allargamento della maggioranza da parte del Cavaliere, del tentativo della Lega di trovare la quadra sui decreti del Federalismo e del Terzo Polo che punta a strutturarsi stabilmente, si è deciso di “prendere tempo”.

A ben guardare, fatto salvo il decreto Milleproroghe, il primo vero appuntamento importante per il governo è la mozione su Bondi. Se ne parla l’ultima settimana di gennaio. Perché nel Terzo Polo ancora non sanno che pesci prendere. Rutelli voterebbe la sfiducia, ma Rocco Buttiglione, cui Casini ha dato mandato di “fare il punto” sul caso, ci deve pensare su. Il fronte, insomma , non è coeso.

Così come sulla mozione Udc per l’estradizione di Cesare Battisti (in aula il 18 gennaio, un giorno prima la relazione di Alfano sulla Giustizia) il panorama delle opposizioni non è così chiaro, quindi può darsi che venga anche rinviata.

Finita nel dimenticatoio la mozione che la Lega aveva presentato prima delle vacanze contro Fini per indurlo alle dimissioni; ieri durante la conferenza dei capigruppo nessuno ha fatto un fiato. Anche perché Calderoli sta mediando ogni giorno per ottenere dal finiano Baldassarri, presidente della commissione Finanze, il via libera sul decreto comunale del federalismo e la famigerata “Imu”: il Carroccio tiene dunque un profilo basso.

E che fine ha fatto la mozione di Fli sul pluralismo Rai? Rinviata “forse” a fine febbraio, ma poi anche lì si vedrà.

Il vero “scontro”, semmai, comincerà agli inizi di febbraio quando andrà in aula il biotestamento. Lo hanno voluto inserire in discussione Pdl e Udc. Una apparente vittoria per la maggioranza, che così conterebbe di spaccare il Terzo polo. L’utilizzo della discussione legislativa a fini di parte è stato attaccato anche da Famiglia Cristiana: “Si sta facendo un uso strumentale dell’etica”. Casini ha dovuto sottolineare che l’Udc su questo fronte “lascerà libertà di coscienza”. Berlusconi, però, non ci crede: “Non mi fido di lui”, ha detto.

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