lunedì 24 gennaio 2011


Com’è possibile, si chiedono in tutto il mondo democratico, che la popolarità di Berlusconi - con tutto quel che oramai si sa di lui - non scenda per niente nei sondaggi?
Se lo chiedono perché sanno che nei loro paesi un Presidente del Consiglio sotto inchiesta e fortemente sospettato di essersi circondato di prostitute, di aver pagato una minorenne in cambio di sesso, di aver abusato della sua autorità per far rilasciare illegalmente questa minorenne, e soprattutto di aver tentato di farsi confezionare da un Parlamento servile una miriade di leggi ad personam per sfuggire alla giustizia non potrebbe restare al suo posto un giorno in più!

Se lo chiedono perché leggono i giornali e i siti, e vedono che quest’uomo mente ai suoi concittadini senza che nessuno si scaldi troppo: come se da noi mentire al proprio popolo fosse un peccato veniale mentre altrove, per esempio negli Stati Uniti, pensano che sia la colpa più imperdonabile di tutte.
Se lo chiedono perché in nessuno dei loro paesi, in nessun paese civile al mondo, un Presidente del Consiglio accusato di reati così gravi potrebbe rifiutare di presentarsi di fronte ai magistrati che indagano su di lui e minacciare pubblicamente di “punirli”. Cose del genere sono del tutto impensabili negli altri paesi.
Invece in Italia non solo succedono, ma sembra che agli elettori di Berlusconi, tra i quali ci sono moltissime persone per bene, non gliene importi niente. E allora è ovvio che tanti stranieri e anche tantissimi italiani si chiedano “Ma com’è possibile?”, “Cos’è successo all’Italia, che ormai non riesce più indignarsi per fatti così enormi?”.

La risposta a me sembra evidente. Anzi le risposte, perché sono almeno due. La prima è che in Italia la maggior parte della popolazione prende le informazioni dalla televisione, cioè da un mezzo di comunicazione che Berlusconi controlla quasi completamente. I telespettatori vedono Emilio Fede che va a dire che ad Arcore le ragazze venivano invitate solo per prendere il tè. Sentono Lele Mora raccontare che al povero Berlusconi nessuno gliel’aveva mai detto che quella Ruby era minorenne: la vera vittima è lui. Poi arriva la stessa Ruby e giura che il premier l'ha trattata come una suora e se l'ha riempita di soldi lo ha fatto solo perché è tanto generoso.

A furia di sentirsi dire balle e bugie del genere qualcuno finisce che ci crede, qualcun altro, anche se non ci crede, si convince che in fondo non c’è niente di male, che sono peccati piccoli piccoli, che così fanno tutti e che Berlusconi non è peggio degli altri, anzi è meglio. E’ così che si condiziona l’“opinione pubblica” e si capisce adesso perché Berlusconi sia tanto attaccato a quelle sue televisioni. E' stato un suicidio non varare una legge, quando il centrosinistra era al governo, che gli impedisse di adoperarle per diffondere senza vergogna le sue panzane.

Però c’è una ragione ancora più importante: dall’altra parte non c’è nessuna proposta condivisa. Noi dell’IDV abbia elaborato da tempo i nostri punti programmatici, a partire dalla Contromanovra economica” e “La forza delle idee pulite”. Come noi probabilmente hanno fatto anche le altre forze politiche.

Ma dobbiamo ammetterlo: è l’opposizione unita che non riesce a mettere in campo una proposta alternativa condivisa ed unitaria. Non abbiamo trovato cinque punti chiari, che tutti i cittadini possono capire, intorno ai quali costruire un’alleanza.
Potremmo scivolare verso le elezioni da un momento all’altro e noi ancora non siamo in grado di dire agli italiani chi gli chiediamo di eleggere al posto di Berlusconi. Grazie che poi quelli ci voltano le spalle e ci dicono “Se è così, allora meglio Berlusconi con tutte le sue malefatte e le sue bugie!”

C’è pure di peggio. Agli italiani non abbiamo nemmeno saputo spiegare chi siamo noi, da chi è formata questa benedetta coalizione di centrosinistra. Da settimane chiediamo a quelli che dovrebbero (o potrebbero) diventare nostri alleati di dire una parola chiara su questo punto. Non a noi, non ad Antonio Di Pietro, ma agli italiani. Però è come parlare al muro. Quella risposta non arriva mai.
Se vogliamo che Berlusconi non vinca anche le prossime elezioni dobbiamo dare vita subito a una limpida e onesta coalizione di centrosinistra formata da noi dell’Idv, dal Pd e da Sel. Dobbiamo trovare senza indugi quei cinque punti fondamentali su cui andare a chiedere il consenso degli elettori. Dobbiamo indicare un leader.

Lo dico senza polemica ma con grandissima preoccupazione perchè – piaccia o non piaccia - la campagna elettorale è già cominciata. E i sondaggi ci dicono che se continuiamo così finiremo per perderla.
Ma io, noi, gli italiani che non la pensano come Berlusconi non vogliono perderla!

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