Il “metodo D’Addario” resiste e, con qualche variante, viene riproposto anche nelle notti del “bunga bunga” ad Arcore. Mentre le 300 pagine dell’inchiesta che vede Silvio Berlusconi indagato a Milano per concussione (caso Ruby-Questura) e favoreggiamento della prostituzione minorile (Ruby ad Arcore ed escort) vengono spedite alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, iniziano a emergere (grazie a ricostruzioni e tabulati telefonici) i particolari delle serate a Villa San Martino, che hanno visto la partecipazione di numerose starlette, oltre che dell’allora minorenne Karima El Marhoug, in arte Ruby Rubacuori. Per chi conosce i precedenti capitoli della saga, emerge subito una similitudine con il passato: anche ad Arcore le ragazze selezionate venivano contattate e accompagnate nella residenza del presidente del Consiglio e, a serata conclusa, alcune tornavano a casa, altre venivano “invitate” a trattenersi per la notte. Proprio come ha raccontato due anni fa Patrizia D’Addario, la escort che per prima fece conoscere al mondo lo slang berlusconiano: è merito della prostituta barese se le cronache hanno potuto parlare del “lettone di Putin”. Il primo ministro russo, tra l’altro, è stato ospitato ad Arcore in una delle serate (quella del 25 aprile) in cui nella villa, come rivelano i tabulati telefonici, si trovava anche Ruby.
Ma non tutto, nel tempo, è rimasto immutato. E’ cambiata, ad esempio, la vita delle signorine fuori dai festini: stando alle ricostruzioni della Procura, almeno 14 delle oltre 100 ragazze transitate da Arcore venivano (e vengono) tutte ospitate in uno stabile di via Olgettina
Ma chi paga le ragazze? Stando ai pm, le somme provengono da Silvio Berlusconi tramite Giuseppe Spinelli, storico cassiere della famiglia che ieri ha bloccato gli agenti della Polizia giudiziaria pronti a perquisirgli gli uffici, obiettando che quei locali rientrano nella segreteria politica del premier e che, quindi, sono inaccessibili. Proprio per questo, i magistrati hanno inviato gli atti alla Giunta di Montecitorio, per chiedere l’autorizzazione alla perquisizione finalizzata a trovare i riscontri a quella gestione economica delle ragazze ipotizzata dalla procura. Le 300 pagine spedite a Roma contengono trascrizioni di interrogatori, brani di intercettazioni e testimonianze di ragazze che confermerebbero le notti passate da Ruby ad Arcore. E’ stata Repubblica, questa mattina, a spiegare come funzionavano i pagamenti delle serate: “Quando varcano il cancello di Villa San Martino – scrive Giuseppe D’Avanzo – nelle serate del bunga bunga, l’amministratore personale del presidente, Giuseppe Spinelli, ha già preparato e lasciato nella “stanza dedicata” il numero necessario di buste con un vasto spettro di retribuzioni, dai 500 euro per la presenza ai 10mila euro per la notte”.
Chi sono, dunque, le ragazze di via Olgettina? Sono tutte starlette che, secondo i racconti dei vicini di casa (che parlano di “un via vai di macchinoni alla sera e di notte”), si starebbero alternando da più di un anno. Molte di loro, oggi, si sono presentate a volto coperto per evitare di farsi riconoscere. Gli appartamenti, appunto, risultano essere tutti di proprietà della stessa società che li ha costruiti. Una di loro, fermata dai giornalisti, si è fermata: “Non ho nulla da dire, così mi rovinate la carriera”. E’ Barbara Guerra, della scuderia di Lele Mora, ex partecipante del reality “
Il rito del bunga bunga. Di che si tratta? E’ ancora Repubblica a rivelarlo, citando il racconto di una testimone, amica ed ex compagna di scuola di Nicole Minetti. “A cena – riporta Giuseppe D’Avanzo – c’erano 20/25 ragazze, più della metà straniere, e tre uomini: il Cavaliere, l’immancabile Emilio Fede e Carlo Rossella, presidente di Medusa (…) Dopo cena, si scende in quella che tutti chiamano la sala del bunga bunga. E’ più o meno una discoteca, un banco con l’asta per la pole dance, divani, divanetti, “camerini” dove le ragazze si travestono da infermiere, da poliziotte, tutte con il seno nudo e poi improvvisano un strip tease (stripper anche
Questo è uno dei racconti che hanno spinto i pm a indagare il premier per “favoreggiamento della prostituzione minorile” (nel caso di Ruby era così). Intanto i legali del premier prendono tempo sulla convocazione dai magistrati nel prossimo fine settimana: ”Non e’ ancora stato deciso se il presidente del Consiglio andrà a rispondere ai pm e, quindi, al momento rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, del quale discuteremo nell’eventualità di un interrogatorio”. Lo ha detto, nel pomeriggio, Piero Longo, uno dei difensori del Cavaliere.
domenica 16 gennaio 2011
Dalle case in comodato d’uso al “bunga bunga”: le ragazze dei festini di Berlusconi
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