LUCA TELESE
So che qualcuno storcerà il naso, ma non me ne frega nulla, è un pensiero che voglio condividere con chi vorrà farlo. Non avrei mai pensato che avrei provato un incredibile sentimento di rispetto per Totò Cuffaro. Così come è stato un pericoloso fiancheggiatore della mafia, pasticcione, ambiguo, pericolosamente losco nella sua carriera politica, Cuffaro ha saputo trovare ieri una misura di grande dignità nel momento della condanna: “Accetto il verdetto, vado a costituirmi”.
C’era intorno a lui il suo staff in lacrime, c’era la consapevolezza di una grave malattia che affligge sua figlia, c’era la cannula di ossigeno che spesso lo insegue, e non è certo simulazione. Forse è vero che siamo mitridatizzati e assuefatti a tutto, forse è vero che sono giorni incredibili, ma la pacatezza con cui Cuffaro ha accettato la sua condanna senza contestare la sentenza e senza inveire contro i giudici, di questi tempi è un gesto eversivo.
So che in questo paese la cultura del nemico ha avvelenato ogni cosa. So che qualcuno si divertirà a gioire al pensiero di saperlo in carcere. Eppure io credo che proprio nel momento in cui scatta la pena, e l’accettazione della pena, sia necessario riconoscere che questo atteggiamento porta Cuffaro dieci spanne sopra quei politici che, accusati di reati apparentemente meno infamanti, contestano le istituzioni, accusano la magistratura di eversione, mettono in campo ogni mezzo pur di sottrarsi alla legge. Forse è proprio vero che la cultura democristiana, in Italia, malgrado la vertigine inquietante dei suoi lati oscuri, è diversa da quella eversiva dei piccoli autocratici che gridano al colpo di Stato, e intanto provano a metterlo in atto.
5 commenti:
Eh si caro Telese, l'ipocrita buonismo italico colpisce anche i più forti.
Mi chiedo se questo articolo è il primo della serie che lo aiuteranno a ottenere i domiciliari.
Chssà perchè a me viene in mente Falcone...e pensandoci provo rabbia e ancora strazio per la Sua morte.Ma sono punti di vista. Riguardo alla gente, non ha battuto ciglio, è rimasta impassibile a tale notizia. Forse più in gamba di me ha capito che i pennivendoli si sarebbero mobilitati nel classico tam-tam sull' incredibile RISPETTO, (parola cara all'ambiente di Cuffaro), che la "dignità" di questo grande uomo avrebbe suscitato.
Amen!!!
Ma mi faccia il piacere, mi faccia!!
Con l'aggravante delle finalità di Mafia è impensabile che possa essere concessa la 'detenzione domiciliari'.
Se poi si considera che sta per concludersi col rito abbreviato chiesto dall'imputato un processo nel quale il P.M. ha chiesto la condanna a 10 anni di reclusione ...
Ho appena postato il mio commento a Luca Telese in persona sul blog de "il fatto quotidiano". Se Ti va di dargli un'occhiata questo è il link :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/01/23/elogio-di-cuffaro/87934/comment-page-64/#comment-1538774
Alcuni commentatori hanno avuto la mia stessa reazione, c'è che gli chiede se la Sua è una provocazione... stiamo a vedere cosa risponde e se risponde.
Riuguardo agli arresti domiciliare, non dimentichiamo che l'Italia è incredibile. Se ricordi stava quasi per ottenerli Brusca, se non fosse stato per l'indignazione della gente. Questo è pure malato e uomo delle "istituzioni".
Gli arresti domiciliari possono essere concessi solo all'imputato in ogni ordine e grado di giudizio. La detenzione domiciliare (art. 47 ter Ordinamento penitenziario) solo ai condannati in via definitiva: è il caso di Totò Cuffaro.
Brusca era imputato e collaborava con gli inquirenti, per cui per lui si profilavano gli 'arresti domiciliari'.
Cuffaro è condannato in via definitiva con l'aggravante di avere operato in favore della Mafia e può ottenere la 'detenzione domiciliare', per per effetto dell'art. 4 bis dell'Ordinamento Penitenziario (legge 354/1975) potrà ottenere solo se sarà in grado di dimostrare che non ha più nulla a che fare con la Mafia, cioè collaborando con la giustizia (art. 58 ter Ordinamento Penitenziario). Vado a leggere il tuo commento.
Letto ed apprezzato!
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