lunedì 17 gennaio 2011

Italia dei Valori: una sola, grande anima


Spesso i documenti politici sottoscritti all'unanimità sanno di artificiale, di precotto, nascondono una limitata capacità di confronto o, peggio, un'insufficiente produzione di idee. Ebbene, all'indomani dell'esecutivo nazionale di Tivoli credo che le donne e gli uomini dell'Italia dei Valori possano andare orgogliosi della risoluzione approvata da tutti i dirigenti del partito.
Un partito dalle molte, troppe anime, dicevano alcuni guardando all'IDV ed al dibattito che si era accentuato al nostro interno dopo il tradimento subìto ad opera di due nostri ex-deputati. Un partito che ha una sola, grande anima, rispondo oggi a ragion veduta dopo avere seguito ogni singolo minuto delle quindici ore di dibattito. Un'anima capace, questo sì, di tanti sentimenti.
L'indignazione in un partito come il nostro, che non concepisce il doppiogiochismo, la svendita della propria dignità, la prostituzione politica, può portare - come è accaduto - ad assumere posizioni forti. Può anche produrre qualche errore nei modi, concentrati come siamo tutti noi sulla sostanza piuttosto che sulla forma.
Proprio con la concretezza che ci appartiene, venerdì e sabato la grande anima dell'Italia dei Valori ha affrontato un passaggio tosto ma salutare. Insieme ci siamo rifatti orgogliosamente alla comune appartenenza, che si nutre della nostra ricchezza culturale post-ideologica. Abbiamo condiviso strumenti che favoriranno una sempre maggiore cura nella selezione della classe dirigente. Ci siamo dati regole nuove, relative sia al rapporto con l'esterno sia alle dinamiche interne. Insomma, siamo cresciuti ancora un po': un bell'esame di maturità superato con lode.


RISOLUZIONE FINALE

L’Esecutivo Nazionale IDV, dopo ampia e partecipata discussione, approva la seguente risoluzione politica ed organizzativa:

1. Riafferma il proprio impegno a costruire una coalizione democratica, liberale, riformista e solidale, in alternativa alla politica clientelare ed inconcludente del Governo Berlusconi e della sua maggioranza parlamentare;
2. Lavora a costruire la predetta coalizione con le forze politiche affini nel programma e nelle culture di riferimento;
3. Auspica una rivisitazione del sistema elettorale che garantisca agli elettori la possibilità di poter scegliere i propri candidati ed i propri eletti;
4. Mantiene le proprie riserve nei confronti del c.d. “terzo polo”, in quanto ritiene preferibile che gli elettori sappiano, prima del voto, a quale programma danno la loro preferenza ed a quale squadra di governo danno il loro assenso;
5. Ribadisce la sua piena appartenenza alla famiglia del Partito Europeo dei Liberal-Democratici e Riformatori, di cui nel prossimo novembre ospiterà il congresso a Roma.
6. Riconferma l’agenda programmatica già discussa e approvata sia al Congresso nazionale che all’incontro nazionale di Vasto del 2010.
7. Impegna tutta la propria organizzazione – ad ogni livello – alla buona riuscita della stagione referendaria che IDV ha promosso e a cui ha dato di recente via libera la Corte Costituzionale;
8. Invita il partito a sostenere lo sciopero generale del prossimo 28 gennaio, inteso come contrapposizione generale alle politiche economiche e industriali dell’attuale Governo;
9. Prende atto del risultato della consultazione dei lavoratori di Mirafiori ed auspica che Fiat a questo punto tenga fede ai propri impegni a partire da quello di tenere in Italia non solo l’occupazione ma il controllo proprietario e le funzioni più qualificanti del settore auto di Fiat – Chrysler ed in particolare la ricerca. Rilancia l’impegno per sostenere le ragioni dell’intangibile diritto alla rappresentanza sindacale e il contrasto all’azione di un governo che ha fino a qui rinunciato a svolgere il suo ruolo di tutela del superiore interesse pubblico del paese
10. Rileva l’opportunità di proseguire le attività del partito alla tutela dei diritti dei consumatori, utenti e risparmiatori;
11. Ribadisce l’impegno a valorizzare le varie sensibilità politiche esistenti nel partito che vanno intese come valore aggiunto in un percorso di collaborazione che garantisca l’equa rappresentanza nei percorsi decisionali della vita politica del partito a coloro che si confrontano legittimamente nei rispettivi percorsi congressuali;
12. Impegna se stesso ad un maggior utilizzo di strumenti di partecipazione quali la rete e le assemblee pubbliche;
13. Ribadisce la volontà del partito di proporsi nel paese come forza politica post-ideologica, capace di far convivere sensibilità diverse, ritenute ricchezza e valore aggiunto, garantendo il massimo contributo di idee ma al contempo capace di sintesi..
14. Respinge il correntismo all’interno del partito e riafferma il principio che chi fa parte integrante ed è militante in altro partito o movimento politico stabilmente strutturato non può iscriversi a IDV e – se iscritto – la sua adesione decade automaticamente. La divisione in correnti ci porterebbe alla perdita della nostra identità e per questo non può essere accettata
15. Afferma con forza e corale convinzione che IDV è un partito sano e composto da persone per bene che talvolta è stato mortificato da una carenza di lealtà politica e comportamentale da parte di qualcuno che – tradendo la propria genuina fiducia – ha arrecato grave nocumento al partito ed alla sua azione politica.
16. Impegna la propria classe dirigente - al fine di evitare che nel futuro ciò possa accadere - a migliorare i metodi di selezione delle candidature, coinvolgendo al massimo le strutture territoriali e gli organismi di valutazione statutariamente previsti circa l’affidabilità di chi chiede di candidarsi con IDV;
17. Deplora e condanna il comportamento dei parlamentari a suo tempo eletti in IDV che hanno espresso la loro fiducia al Governo Berlusconi del 14 dicembre, e riconferma con forza che tutto l’Esecutivo Nazionale e tutto il partito intendono vivere, con rinnovata passione, l’impegno e la militanza in un partito che sui valori, sulla coerenza dei comportamenti e sul rigore del vincolo di mandato verso i propri elettori ha costruito la stessa essenza della propria esistenza;
18. Incarica l’Ufficio di Presidenza ad individuare metodi che consentano la più ampia condivisione nella scelta dei candidati e della classe dirigente
19. Ribadisce la necessità che gli iscritti e soprattutto la classe dirigente ad ogni livello del partito segnalino agli organi preposti eventuali pendenze giudiziarie o giudicati penali a loro carico, al fine di valutare la compatibilità con la loro appartenenza al partito. Eventuali omissioni nelle autocertificazioni costituiscono causa di revoca dell’iscrizione al partito;
20. Per evitare che la politica venga considerata una professione, invita i giovani iscritti a IDV a conciliare l’impegno politico con il loro corso di studi e con i percorsi formativi e lavorativi;
21. Incarica l’Ufficio di Presidenza ad approntare metodi per ottimizzare il tesseramento degli iscritti, riducendo al minimo il rischio di monopoli delle tessere
22. Rileva l’opportunità che l’Ufficio di Presidenza possa avvalersi all’occorrenza di specifiche professionalità con funzioni consultive;
23. Invita le strutture nazionali e territoriali del partito a dare voce e spazio (anche sul piano delle risorse finanziarie) alle iniziative dei Dipartimenti tematici ed in particolare al “Dipartimento Giovani” ed al “Dipartimento Donne”;
24. Si impegna – al fine di un più approfondito confronto sui contenuti – a riunirsi con più frequenza e comunque almeno 4 volte l’anno in via ordinaria ed in via straordinaria ogni volta che la situazione politica lo impone.
25. Impegna altresì tutti i propri iscritti, militanti, eletti ed amministratori a:
- riconoscere la classe dirigente del partito costituitasi a seguito dei vari congressi territoriali e nazionali effettuati;
- migliorare il dialogo ed il confronto interno al fine di evitare incomprensioni personali e strumentalizzazioni mediatiche che danneggiano l’azione politica del partito;
- riservare il dibattito inerente la funzionalità e l’organizzazione del partito all’interno dei propri organismi e finalizzare il dibattito pubblico ai temi della politica che interessano la generalità dei cittadini
- portare a compimento i mandati elettivi, salvo motivate eccezioni;
- limitare, salvo motivate eccezioni, i mandati elettivi consecutivi nella stessa assemblea, a due legislature intere
- assicurare che le commissioni di garanzia siano composte da iscritti che abbiano dimostrato attitudine all’imparzialità e all’autonomia di giudizio;
- evitare di candidare parenti o affini, salvo che costoro non abbiano maturato un proprio percorso politico autonomo;
- non scavalcare gli organismi di garanzia del partito affidandosi a sedi esterne.
- riconoscere il potere-dovere dell’Ufficio di Presidenza ad affrontare in modo netto e deciso le conflittualità e le inadempienze che possono compromettere la funzionalità del partito.
- alimentare il confronto reciproco e continuativo, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni, tra gli iscritti, gli eletti, gli amministratori, i dirigenti del partito e i rispettivi gruppi consiliari che non possono considerarsi corpo estraneo ed autonomo dagli altri organi decisionali del partito.

Tivoli, li 15 gennaio 2011 L’ESECUTIVO NAZIONALE

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