mercoledì 12 gennaio 2011

La protesta del pane nel Paese Dei Balocchi


Bisogna seguire con attenzione la protesta del pane contro il carovita e la disoccupazione che è esplosa in Algeria e Tunisia perché potrebbe presto arrivare anche nel nostro Paese.

Da noi, come da loro, un neonato può morire di freddo durante l’Epifania senza che la propria madre possa fare nulla per evitarlo. Era uno di quel 17% di minori che vivono in condizioni di povertà, anche estrema. Significa 1 milione e 756mila minorenni, e abbiamo visto come possono morire di freddo senza che i servizi assistenziali si siano accorti di nulla. Se la vicenda non fosse drammaticamente vera bisognerebbe domandarsi che fine ha fatto il “poliziotto di quartiere” annunciato ripetutamente dal governo e mai attivato.

Anche da noi, come nei paesi nordafricani, la disoccupazione è uno dei problemi più grandi da affrontare, con 2 milioni e 577mila persone in cerca di lavoroe il 28,9% dei giovani italiani disoccupato. Alla faccia delle “Linee guida per la tutela attiva della disoccupazione” che il gatto Tremonti e la volpe Berlusconi avevano annunciato in maniera roboante nel 2009 ma – visti i risultati ottenuti – non hanno mai applicato.

Nel nostro Paese, rispetto al 2008, il numero delle famiglie che ha avuto difficoltà a pagare con regolarità i debiti diversi dal mutuo è cresciuto dal 10,5 al 14%, alla faccia della bufala del bonus famiglia, una delle prime iniziative lanciate da gatto e volpe e che si è concluso con la distribuzione di social-truffa-card: dopo ore di fila alla Posta i pensionati e le famiglie disagiate si sono ritrovate tra la mani un pezzo di plastica senza valore.

Nessuna meraviglia quindi che i consumi in Italia siano tornati a prima del 1999, seguendo di pari passo il calo del potere d’acquisto degli stipendi.

Nel nostro Paese Dei Balocchi non succederà come in Algeria e in Tunisia solo perché, in Italia, anche le forze dell’ordine manifestano insieme ai cittadini: anche i loro stipendi sono stati tagliati, anche le loro risorse sono più scarse e mal organizzate. Il governo del fare ha fatto un bel po’ di promesse che non ha mantenuto. Un po’ come un abile truffatore può far credere a Pinocchio che dall’albero nasceranno monete. Ma Pinocchio scoprì la truffa, anche se tardi, il gatto divenne cieco e la volpe alla fine dovette rivendersi la coda, quando fu trombata alle elezioni. Un epilogo che tutti ci auguriamo.

2 commenti:

L'angolo di raffaella ha detto...

Finita la pausa natalizia che, volente o nolente, ci ha distratto un pò dai gravi problemi dal nostro bel Paese, si ripiomba nella dura realtà. Mi ritorna la rabbia dell'impotenza su quanto accade in questi giorni.
Complimenti a Di Pietro a Ballarò... effecace e conciso... un pò di amarezza per Rodotà per la sua signorilità ed ancora complimenti tantissimimisssimi alla Finocchiaro e alla studentessa che senz a colpo ferire ha steso la "Ministra"

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Anch'io mi sono incazzato per quella specie di 'ministra' che più stronza non potrebbe essere. D'altra parte, lei avrebbe ricevuto dalla 'ministra' delle pari opportunità (emergerebbe da una intercettazione) consigli sui gusti sessuali di S. e su come soddisfarli. Evidentemente per esperienza fatta.