mercoledì 12 gennaio 2011

non vedo l'ora che venga domenica

Di Giulia Depentor

Si tratta di un libro inchiesta che l’autrice, nativa di San Donà di Piave, scrive per analizzare un terribile fatto di cronaca, avvenuto nella sua città natale nel 1970, cioè tredici anni prima che la stessa nascesse, e nel quale si analizzano le circostanze di luogo e fattuali per le quali un bel bambino di dieci anni diventa vittima di un predatore sessuale, Antonio Pastres, che lo attira in una trappola, lo sequestra, lo violenta e lo uccide strangolandolo.

È una lettura per molti aspetti angoscianti, che io sento più profondamente del lettore comune in quanto questo scellerato, dopo la condanna venne trasferito nella casa di reclusione di San Gimignano, che io dirigevo (periodo 1970-1980), per cui ho conosciuto personalmente questo detenuto e ne ho scritto, brevemente, nel mio memoriale “La mia vita dentro – Le memorie di un direttore di carceri”, scritto ripresto e citato dall'Autrice.

È un libro la cui lettura dovrebbe interessare tutte le famiglia con bambini, perché con gli occhi di una moderna giornalista, descrive tutti i sintomi e i segnali di pericolo che sfuggirono a tutti coloro che impattarono in Antonio Pastres senza riconoscere il pericolo che questa belva rappresentava. E di belve in libertà ve ne sono sempre tante.

Il libro è arricchito di molte immagini.

4 commenti:

L'angolo di raffaella ha detto...

Con i bambini non bastano mai occhi - diceva la mia nonna - perchè sono puri e non conoscono il male. spesso i bambi , dopo averlo conosciuto, loro malgrado, si sentono in colpa e nascondono gelosamente il loro terribile segreto e... lì comincia la disperazione ed il loro calvario.
Non insegno più ed ho figli grandi, ma questo lato della vita non lo trascuro mai, indi per cui, lo leggerò avidamente.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

GRAZIE, A NOME DELL'AUTRICE!

il Mandi ha detto...

io invece non vedo l'ora che venga lunedì!
così mi riposo dalle fatiche domenicali con le figlie....

buondì, amico mio!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ciao, Mandi, ti devo far notare che il titolo del libro ha un contenuto altamente drammatico.
Anche quel bimbo, che aspettava con gioia che arrivasse domenica - la frase è sua - avrebbe voluto vedere i lunedì successivi, ma non gli è stato concesso, uno spietato assassino pedofilo lo uccise barbaramente strangolandolo dopo averlo violentato. Ti consiglio di leggerlo quel libro, lo consiglio a tutti i genitori con figli/e piccoli.