GIOVANNA CASADIO
Vendola boccia la strategia di Bersani: mettere insieme tutte le opposizioni - dalla sinistra a Casini fino a Fini - in un patto repubblicano, è "come parlare del sesso degli angeli". Oltretutto il Terzo Polo alla proposta del segretario del Pd ha dato "una risposta secca: no grazie". Segno che "sta lavorando a un'altra ipotesi". E insomma, per il governatore della Puglia e leader di Sel, bisogna rimboccarsi le maniche nel centrosinistra ma per fare altro, cioè costruire "una coalizione riformatrice che voglia mettere al centro l'Italia".
Non può però Vendola nascondersi le distanze di merito con il Pd su tante questioni.
A segnare il tempo a Casini è Massimo D'Alema. "Non capisco dove porta la tattica dell'Udc che non vuole andare con Berlusconi ma non vuole lo scontro". Il presidente del Copasir lancia l'affondo dalle pagine del Riformista: "Serve un governo costituente, Casini deve scegliere. Voglio vedere fino a che punto lui e Fini saranno coerenti". Ma la sfida bersaniana per ora non viene raccolta dai centristi. Il segretario Udc, Lorenza Cesa replica a D'Alema: "Vogliamo rimanere equidistanti da centrosinistra e centrodestra. La nostra posizione è netta; il nostro obiettivo quello di costruire un'alternativa a questo sistema che così com'è non funziona; le alleanze si costruiscono su obiettivi programmatici e valori comuni non per vincere solo le elezioni". Con Fini e Rutelli lavori in corso per definire il Terzo Polo. A corteggiare l'Udc è anche Berlusconi e il Pdl. Fabrizio Cicchitto, il capogruppo Pdl, liquida le idee democratiche e accusa D'Alema: "Non è una proposta politica ma una brusca intimazione a Casini e una rappresentazione teatrale ispirata al tempo che fu". Con D'Alema Berlusconi era stato sarcastico definendolo un comunista in cachemire in vacanza a Sankt Moritz. "A Sankt Moritz sono andato un giorno in gita, nessun cachemire, scarpe comprate a 29 euro". Ad accettare la proposta di Bersani sono i Radicali ma Pannella chiede chiarezza sulle riforme. Anche Di Pietro rimprovera al Pd di perdersi in chiacchiere e afferma: se si vota in primavera, meglio non fare le primarie. "Impossibile cancellarle" per Vendola. Cruciale la direzione Pd di giovedì.
(10 gennaio 2011)
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