È "denigratorio per
De Siervo ha ricordato che i "giudici costituzionali sono appositamente scelti da organi diversi, fra i più rappresentativi delle nostre istituzioni (Presidente della Repubblica, Parlamento, supreme magistrature), ed entro categorie professionali particolarmente qualificate, in modo da garantire (per quanto possono le norme giuridiche) la loro più larga indipendenza di giudizio". Inoltre - aggiunge - i giudici "entrano in carica dopo aver giurato di osservare
Attacchi selvaggi. "Devo registrare che purtroppo in molte occasioni
Contributo all'unità del Paese. "In un contesto difficile, ma nel quale opportunamente si celebrano i centocinquant'anni di vita unitaria del nostro Stato, posso garantire che
Sempre più leggi parziali. "La notevole diffusione di interventi legislativi parziali, se non provvisori (si rifletta anche solo su ciò che producono i numerosi decreti legislativi di tipo correttivo) pesa non poco su chi deve giudicare della legittimità costituzionale delle leggi", ha aggiunto De Siervo. "Se negli anni trascorsi - ha continuato - sono state adottate sentenze importanti sui decreti legge, nel 2010 non poche sentenze della Corte si sono dovute riferire all'applicazione più o meno corretta dell'articolo 76 della Costituzione, che disciplina appunto la delega legislativa o hanno dovuto faticosamente ricostruire determinate situazioni normative in quasi continua trasformazione nel tempo".
Forte conflittualità Stato-Regioni. Sull'attività della Corte Costituzionale ha una "particolare ricaduta" il "forte accrescimento della conflittualità fra Stato e Regioni" che si manifesta principalmente nell'aumento dei ricorsi in via principale. De Siervo rileva che tale fenomeno "dopo una fase di temporanea attenuazione nel 2007-
Riduzione dell'arretrato. Secondo il presidente della corte Costituzionale si registra "una drastica diminuzione dell'arretrato, ormai ridotto a livelli del tutto fisiologici" al lavoro della Consulta. Il presidente ha voluto anche rilevare i "tempi brevi", ossia "meno di un anno", in cui "
Caso Ruby: "Clima surriscaldato, non rispondo". Non sono mancate domande sul caso Ruby e sulle pressioni del governo sulla procura di Milano. Ma Ugo De Siervo preferito non rispondere. "A chi spetta decidere quale sia la natura del reato di cui è accusato il presidente del Consiglio?", è stata la domanda. Il presidente della Consulta: "Non le rispondo. Noi siamo giudici e giudichiamo su questioni che ci vengono poste. In questo contesto eccezionalmente surriscaldato
(10 febbraio 2011)
giovedì 10 febbraio 2011
"Attacchi a Consulta gravemente offensivi" De Siervo: non decidiamo su base politica
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