Sul processo breve il Pdl rilancia. Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha annunciato infatti che l'iter legislativo del provvedimento è stato rimesso in marcia con una «ricalendarizzazione» alla Camera, sulla quale si esprimerà mercoledì la commissione Giustizia. «Il tema - ha spiegato il Guardasigilli - non è mai stato cancellato dall'agenda politica della nostra coalizione ed anche pronunciamenti recenti della Corte di Strasburgo richiamano l'Italia ad una accelerazione dei processi». Processo breve a parte, a tenere banco all'interno del Pdl è stato, per tutta la giornata, la questione delle manifestazioni pro Berlusconi e contro i pm, annunciate e poi smentite in due distinte note del partito. Il caso Ruby resta comunque in primo piano. E la prova sono le critiche indirizzate in serata al premier da Gianfranco Fini.
FINI - Parlando a una cena di Fli a Torino, e citando il film con Antonio Albanese Qualunquemente, il presidente della Camera e leader di Fli ha detto che il successo del film di Cetto
«NON CI SONO ENORMI CONTRASTI» - A Bruxelles il Guardasigilli Alfano è tornato sui temi della giustizia. «Ribadisco quanto ho sempre detto - ha spiegato - e cioè che a determinare un veemente dibattito nella politica italiana non è il tema, che viene sviluppato per l'intero arco del disegno di legge, di un processo che abbia una sua conclusione certa in tempi ragionevoli, quanto l'impatto di un'eventuale norma transitoria. Ovvero la sua applicazione ai processi in corso». Sullo sviluppo complessivo del disegno di legge, Alfano (ribadendo che la «grande riforma della giustizia» sarà realizzata «entro questa legislatura») ha affermato che «non ci sono enormi contrasti, tant'è che numerosi ddl della sinistra italiana andavano in quella direzione, magari con dettagli diversi ma con la stessa sostanza». Sul «senso e la pregnanza della norma transitoria», che potrebbe di fatto bloccare ad esempio il processo Mills contro Silvio Berlusconi, «la decisione che è stata assunta a livello di Commissione - ha detto Alfano - è quella di ricalendarizzare e quella sarà la sede nella quale si entrerà nel merito e si parlerà di questo argomento».
GIALLO SULLA MANIFESTAZIONE ANTI-PM - giallo, intanto, sulla manifestazione anti-pm annunciata nei giorni scorsi dal Pdl. Una nota del partito di Silvio Berlusconi rendeva noto nel primo pomeriggio un «piano di iniziative e mobilitazioni a sostegno dell'attività di governo e a difesa del premier dalle aggressioni mediatico-giudiziarie». Il comunicato spiegava che il premier «ha incaricato Daniela Santanchè e Michela Vittoria Brambilla di predisporre un piano di iniziative e mobilitazioni a sostegno dell'attività di governo e a difesa del premier dalle aggressioni mediatico-giudiziarie». Una seconda nota del Pdl e lo stesso Paolo Bonaiuti hanno comunicato successivamente però che «per un banale equivoco, è stata attribuita al presidente Berlusconi la decisione di incaricare alcuni dirigenti del Pdl per un piano di iniziative e di mobilitazione». Il portavoce del presidente del Consiglio ha voluto sottolineare che «non c'è stata, invece, nessuna decisione in merito. Anzi, di questo tema - ha sottolineato - non si è parlato neanche per un minuto nel corso del vertice del Pdl». «È frutto di un equivoco - si legge nella seconda nota - la notizia secondo la quale Silvio Berlusconi avrebbe incaricato Daniela Santanchè e Michela Vittoria Brambilla di organizzare manifestazioni o iniziative di qualsiasi genere», afferma una nuova nota del Pdl. «Vero è invece - prosegue il comunicato - che i coordinatori nazionali hanno proposto al presidente Berlusconi di inserire nell'organigramma di partito Daniela Santanchè, che, in qualità di sottosegretario all'Attuazione del programma, potrà predisporre un piano d'iniziative per illustrare ai cittadini le realizzazioni del governo Berlusconi. Questo - conclude la nota - non ha nulla a che vedere, quindi, con le vicende giudiziarie che vedono coinvolto il presidente». È
L'EDITORIALE DI FERRARA - In un editoriale che mercoledì' sarà pubblicato sul Foglio, Giuliano Ferrara usa parole al vetriolo per descrivere l'«incidente» del doppio comunicato del Pdl sulla manifestazione a sostegno di Silvio Berlusconi. «Un comunicato politicamente criminale - scrive Ferrara -, seguito al vertice di ieri riunitosi intorno al presidente del Consiglio, ha rischiato di dirottare nel grottesco la sua iniziativa politica di un piano nazionale per la crescita, che una successiva dichiarazione ufficiale di mano del premier ha rimesso all'onore del mondo». Ferrara ricorre all'ironia per esprimere il suo «disappunto»: «È ovvio - scrive - che Berlusconi ha molti fronti aperti, visto che è sotto l'assedio borbonico e moralistico del circuito mediatico giudiziario, ma se non si controlla lo spin, cioè la comunicazione dell'agenda politica di un uomo di stato, governare non diventa impossibile, diventa inutile».
Redazione online
01 febbraio 2011
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