lunedì 14 febbraio 2011

Prodi: "Inizia il risveglio dell'Italia" La Gelmini: "Solo radical chic in piazza"


Sgarbi propone una "contromanifestazione" di donne che amano Berlusconi. Il ministro dell'Istruzione, Maria Stella Gelmini, "bolla" con una nota ufficiale emessa dal ministero, le manifestazioni delle donne come "minoritarie e radical-chic". Daniela Santanché accusa le manifestanti di volere alimentare l'odio delle donne contro altre donne, una sorta di "Eva contro Eva". Le reazioni all'interno della maggioranza di governo sono in parte stizzite e in parte preoccupate per la mobilitazione messa in campo dall'altra metà del cielo in Italia e nel resto del mondo contro il degrado della gestione della "cosa pubblica" nel nostro paese.

Di tutt'altro parere, naturalmente, le reazioni che vengono dalle opposizioni. Romano Prodi, entusiasta, rileva "un'esigenza diffusa di dignità e un desiderio di serenità" proveniente dalle manifestazioni svoltesi in tutta Italia. "Non solo donne ma tante famiglie e uomini che chiedevano semplicemente un'Italia migliore e più pulita", ha sottolineato, "credo proprio che le donne abbiano dato un grande segnale al risveglio dell'Italia".

Gli fa eco Pier Luigi Bersani, segretario del Pd: "Berlusconi da tempo dovrebbe andarsene ed è quello che gli chiedono queste piazze. Come è scritto nella Costituzione, chi svolge una funzione pubblica deve poterla svolgere con disciplina e onore, senno ne viene un danno enorme al volto dell'Italia nel
mondo e alla capacità di risolvere i problemi del Paese", sottolinea. "Qui, come in tutta Italia, ci sono donne, accompagnate anche dai loro uomini, che stanno interpretando il risveglio delle coscienze civili, come spesso è successo nella storia del Paese. Qui c'è il Paese normale, sobrio, serio e non certo puritano, nè soltanto una elite. Gli italiani sono molto preoccupati".


Commento condiviso da Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera: "E' una prova del risveglio straordinario della società italiana. Le donne hanno sempre guidato i grandi cambiamenti e lo faranno anche questa volta. Questo sarà l'inizio della spallata decisiva al governo Berlusconi. Avere le piazze piene senza partiti e sindacati - sottolinea il capogruppo Pd - significa che c'è proprio voglia di voltare pagina".

E' convinto che queste manifestazioni possano servire a smuovere il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dalla sua sedia, Nichi Vendola. "C'è un'Italia migliore di quella di Lele Mora, Emilio Fede, Fabrizio Corona e Silvio Berlusconi - ha detto - oggi credo che sia il colpo mortale per il berlusconismo. In tutta Italia centinaia di migliaia di donne si rifiutano di obbedire ad un comando culturale e politico per il quale è previsto che le relazioni tra uomini e donne siano basate sul rapporto gerarchico in virtù di un codice maschilista che prevede che le donne siano ornamento, prede dell'attività predatoria di un genere maschilista malato di onnipotenza".

Per Antonio Di Pietro "le manifestazioni in oltre duecento piazze sono un prologo del referendum sul legittimo impedimento. Sfido Berlusconi a vedere se il popolo è dalla sua parte. Il popolo vero non ne può più di essere preso in giro". E Walter Veltroni sottolinea come queste manifestazioni hanno portato in piazze "persone che vogliono girare pagina e ritrovare speranza, donne che senza bandiere di partito fanno sentire alta e forte la loro voce".

Anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, commenta con favore: "la manifestazione ha "tutto il nostro rispetto perchè la dignità delle donne deve riguarda tutti, destra, sinistra e anche noi uomini".

"Non sono qui per criticare i festini hard, ma per farlo quando diventano sistema di selezione della classe dirigente". A dirlo è la deputata di Fli Giulia Buongiorno. "Non vedo come si possa definire moralista questa piazza", ha aggiunto sostenendo che "il caso Ruby non ha fatto traboccare il vaso perche il vaso era già traboccato, ma è un caso che ci ha detto che non si può più tacere, perchè chi tace in questa situazione può diventare complice". Rispondendo poi ad una domanda sui rischi di caduta del governo, Buongiorno ha risposto, riferendosi alla partecipazione alla manifestazione, che "la caduta del governo è una cosa più piccola rispetto a ciò che possiamo fare".

Dal centrodestra. Duro l'attacco alla piazza di Daniela Santanchè, sottosegretario all'Attuazione del programma di governo. "Oggi non è un bel giorno per le donne, perchè alcune vogliono continuare a dividere, vogliono fare Eva contro Eva. Farei un appello alle donne: non diventate ancora una volta strumento dei maschi. Oggi a far scendere in piazza questa parte del mondo femminile - aggiunge - c'è solo l'odio nei confronti di un uomo e non l'amore per le donne stesse, che invece ritornano alla categoria delle donne per bene e delle donne per male, a seconda della loro appartenenza a una parte politica".

Francesco Storace, segretario nazionale de "La Destra" aggiunge che "le donne che scendono in piazza oggi sono figlie di quelle che nel '68 invitavano a fare l'amore e non la guerra. Oggi fanno la guerra a chi fa l'amore. E una sinistra disperata".

Provocatorio Vittorio Sgarbi: "Propongo alle ministre di rispondere con una manifestazione di orgoglio dell'amore, della sua libertà, anche delle sue perversioni. Occorre chiamare in piazza in tutte le città le donne amanti sotto lo slogan 'donne e amanti di Silvio'. Senza vergogna senza ipocrisia: quante sono le donne che vorrebbero andare ad Arcore? Proviamo a verificarlo".

Per Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, "oggi a scendere in piazza con una manifestazione di donne e anche di uomini in molte città italiane è lo schieramento anti berlusconiano fondato sulla sinistra a testimonianza che è essa, insieme ad un nucleo di magistrati politicizzati, ad aumentare sempre più la tensione ampliando i termini dello scontro politico".

Il ministro Maria Stella Gelmini boccia le manifestanti come minoritarie e "solite eroine snob della sinistra che sono uscite dai loro salotti per tentare di strumentalizzare la questione femminile e per attaccare un governo che continua ad avere la fiducia della maggioranza degli italiani".

Direttamente alla Gelmini la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, risponde: "Dovrebbe venire di persona a vedere che le donne che sono oggi in piazza sono persone che fanno i lavori piu' diversi, di diversa estrazione sociale. E' una vera manifestazione di popolo". Così il presidente del Pd Rosy Bindi: "Il ministro Gelmini farebbe bene ad ascoltare questa piazza dato che è un ministro della Repubblica. Dalle parole che ha pronunciato credo, però, che non capirebbe. Siamo qui tutte insieme, perchè vogliamo porre al centro della nostra vita e del paese la parola dignità: dignità della persona, dignità della donna, dignità della democrazia, dignità dell'Italia. Credo che questo movimento non si fermerà - è la previsione e insieme l'auspicio dell'esponente democratica - e credo anche che otterrà i risultati che deve ottenere. Il nostro Paese merita di più e lo otterrà, grazie alle donne".

(13 febbraio 2011)

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