martedì 15 febbraio 2011

Rubygate, Alfano: "E' in gioco l'autonomia del parlamento"


Bufera dopo che il gip del tribunale di Milano Cristina Di Censo ha disposto ilprocesso con rito immediato per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, accusato di concussione e prostituzione minorile nell'ambito dell'inchiesta Ruby. Durissimo con i magistrati il ministro della Giustizia Angelino Alfano, secondo il quale il fatto che il gip abbia disposto il processo immediato «significa che non ha tenuto conto di quanto votato le settimane scorse dalla Camera: questo è un tema che attiene l’ autonomia, la sovranità e l’ indipendenza del Parlamento». Le opposizioni chiedono compatte le dimissioni del premier, mentre il Pdl continua a sostenere la tesi della persecuzione giudiziaria.

Ai cronisti che chiedono dell’ eventualità di un passo indietro del premier Berlusconi Alfano risponde: «E la presunzione di innocenza? Allora tutti gli indagati sono colpevoli e tutti devono fare un passo indietro?». Berlusconi - aggiunge - «ha un forte mandato conferitogli dagli italiani».

«Berlusconi si proclama perseguitato e innocente. Allora vada a difendersi davanti ai giudici come tutte le persone che non hanno nulla da nascondere», commenta il capogruppo del Pd alla Camera
Dario Franceschini, che aggiunge: «Berlusconi risparmi al suo Paese la figura di un presidente del Consiglio processato per prostituzione minorile».

Dura anche la reazione dell'Idv che, attraverso le parole di
Massimo Donadi, afferma: «Due italiani su tre non hanno più fiducia in Berlusconi, non c’è più una maggioranza e il Parlamento è immobile», dunque, il premier «faccia l’unica cosa buona che può fare: si faccia giudicare, si dimetta e consenta al Paese di andare alle elezioni».

Il senatore
Cosimo Izzo, vicepresidente del gruppo Pdl al Senato, difende invece il premier: «Altro che processo breve. Contro il presidente Berlusconi c’è un processo infinito che dura ormai da 17 anni. Non cantino vittoria i signori della sinistra che, incapaci di battere Berlusconi nelle urne, sperano sempre e soltanto nel solito aiutino dei pm rossi».

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