di Marco Travaglio
Gli “Apoti” del grande Prezzolini erano quelli che non la bevono. Gli Scilipoti invece sono quelli che si bevono di tutto: credono persino a B., e sono gli ultimi a farlo (il penultimo è stato Gheddafi).
Meno male che si fan chiamare “Responsabili”. Da più di tre mesi sono lo zimbello di molti colleghi, di molti giornali e di molti italiani, che li considerano più o meno alla stregua delle Olgettine.
Il Cainano, che li aveva acchiappati con la solita modesta promessa (“stasera sarai con me in Paradiso”), s’è trovato col solito problemino: troppi culi da sistemare. Culi “responsabili” e, non bastassero quelli, è rispuntato pure Scajola.
Così si è regolato alla solita maniera: rimangiandosi l’impegno. Il rimpasto è rinviato a data da destinarsi perché Napolitano ha bloccato il decreto che moltiplicava i pani e le poltrone di governo. E i Responsabili sono in subbuglio: minacciano di “non votare più al buio, ma solo le leggi che condividiamo” e avanzano una richiesta che ricorda un po’ le Br: il “riconoscimento politico”. In tutto alla Camera sono 29, ovviamente già divisi in quattro correnti (il Pid di Saverio Romano e i suoi discepoli; l’Adc di Pionati; i due suddetti ex dipietristi, i finiani di andata e ritorno capitanati da Moffa). Siccome il Cainano ha solo 12 posti disponibili, fra ministeri e sottosegretariati (compresa
Pionati avverte la comitiva che “nel nostro gruppo non ci sono primus inter pares” (forse gli sfugge che il primus inter pares non può essere che uno solo, o forse tenta l’impossibile: la moltiplicazione dei primi).
Romano pareva avviato a subentrare a Galan all’Agricoltura, ben più appetita della Cultura perché lì qualche euro è rimasto. Poi qualcuno molto in alto s’è accorto delle sue frequentazioni in Sicilia e ha preferito lasciar perdere. Lui non l’ha presa bene: “Sono incensurato da sette generazioni!” (non s’accorge che il suo guaio è proprio questo). Poi ha aggiunto che “i sottosegretari sono 50, numero mai visto nella storia repubblicana: ragionevolmente 70 è un numero corretto” (meglio però 140).
Calearo, che mesi fa si proponeva per lo Sviluppo economico (hanno poi sviluppato Romani), s’è chiuso in un dolente riserbo.
A Razzi avevano promesso di pagare il mutuo, poi più modestamente di farlo segretario di presidenza della Camera, poi manco quello: “Maleducati, ingrati”.
Scilipoti s’accontenterebbe che fosse approvato il suo “programma politico sulle medicine alternative” e l’agopuntura, ma non pare il momento: “Qui - lacrima lui - occorre analizzare nei dettagli i rapporti con la compagine governativa”. E, mentre analizza, pare già stufo di reggere la cornetta per diffondere urbi et orbi le telefonate mattutine del premier: gli è venuto il crampo al braccio, che per un ginecologo è un bel problema. Han dovuto pure dargli la scorta, a lui e a Razzi, casomai incontrassero qualche elettore. Perchè ora gli olgettini rischiano una figuraccia supplementare: quella dei venduti gratis. Nemmeno una farfallina d’oro, una Mini Cooper.
Ragionier Spinelli, faccia qualcosa lei.
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