Sette anni dopo la sua unica apparizione, da imputato, Silvio Berlusconi dovrebbe presentarsi lunedì mattina al Tribunale di Milano per l'udienza del processo Mediatrade. Niente dirette, niente interventi in aula: si tratta infatti di un'udienza tecnica e preliminare, che si svolge a porte chiuse e che deve semplicemente stabilire il «percorso» del processo. Il premier è imputato insieme ad altre 11 persone tra le quali il figlio Piersilvio e l'amministratore delegato di Mediaset, Fedele Confalonieri in una vicenda che riguarda i diritti tv del gruppo Mediaset. Nulla a che vedere con le vicende più recenti, in particolare il caso Ruby, la cui prima udienza è programmata per il 6 aprile. Vietato l'accesso al settimo piano del Tribunale di Milano per l'arrivo del premier. I giornalisti non possono accedere al corridoio che porta all'aula 9 dove si terrà l'udienza. Anche all'ingresso del palazzo di giustizia i controlli sono più accurati, non possono entrare telecamere e macchine fotografiche
IL PRESIDIO - Ma in ogni caso l'appuntamento è simbolico. Intanto perché il passa parola e gli sms di «convocazione» fanno pensare che davanti a Palazzo di Giustizia ci saranno i militanti del Pdl radunati dal coordinatore regionale del partito Mario Mantovani a formare un vero e proprio presidio di sostegno al premier.
L'AUTODIFESA IN TV - Poco prima di avviarsi al processo, Berlusconi è intervenuto in collegamento telefonico alla trasmissione di Maurizio Belpietro su Canale 5: «Sono l'uomo più imputato della storia e dell'universo» ha detto, sottolineando che il processo Mediatrade è «il venticinquesimo processo» contro di me e che anche questo processo rientra nel tentativo della sinistra di «cercare di eliminare il maggior ostacolo» alla presa del potere. Ha inoltre detto che quelle contro di lui sono «accuse infondate e ridicole». Entrando nel merito delle accuse ha spiegato: «Io questo Frank Agrama l'ho conosciuto negli anni Ottanta e poi non l'ho più visto. In Mediaset non mi sono mai occupato dei diritti televisivi, è un fatto che dal '94 mi sono allontanato dalle aziende per dedicarmi al Paese». E ancora: «Non c'è stato un solo dollaro che sia passato a me da parte di questo Agrama».
Redazione online
27 marzo 2011
2 commenti:
IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO! SI VA A DIFENDERE IN TV, SI VA, LA SUA TV: MA BRAVOOO!
Non mi meraviglia più niente di ciò che dice o fa' 'il lupo'.
Cristiana
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