Ruby, Karima El-Marough, la giovane marocchina al centro dell'inchiesta milanese sui presunti festini a luci rosse, è stata citata come testimone dalla Procura in vista del processo a carico di Silvio Berlusconi e che si aprirà il prossimo 6 aprile. Ruby è stata citata come testimone anche dalla difesa che sta per depositare l'elenco dei testimoni. È quanto emerge negli ambienti giudiziari dove, martedì mattina, sia
132 I TESTI DEI PM - In tutto sono 132 i testimoni citati dalla Procura di Milano. Nella lista depositata dai procuratori aggiunti Ilda Boccassini, Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano oltre a quello della giovane marocchina compaiono i nomi delle altre 32 ragazze maggiorenni che, secondo l'accusa, avrebbero partecipato ai presunti festini a luci rosse ad Arcore. Tra i vari testi convocati in aula ci sono anche l'ex questore di Milano Vincenzo Indolfi, il capo di gabinetto Pietro Ostuni e gli altri funzionari e agenti (anche Giorgia Iafrate) presenti negli uffici di via Fatebenefratelli nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando Ruby venne fermata per via di un furto e poi, dopo le telefonate del presidente del Consiglio e del suo caposcorta, affidata al consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti. Nell'elenco della Procura compaiono anche i nomi della stessa Minetti, dell'agente dei vip Lele Mora, del direttore del Tg4 Emilio Fede ed anche i genitori di Karima El Mahroug in arte Ruby Rubacuori.
CLOONEY E I TESTI DELLA DIFESA - Compaiono invece anche i nomi dei ministri Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna, Franco Frattini e Giancarlo Galan nella lista dei 78 testimoni citati dalla difesa di Silvio Berlusconi. Nell'elenco oltre ai parlamentari del Pdl Paolo Bonaiuti, Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi, sono stati convocati come testi Elisabetta Canalis e George Clooney, le showgirl Aida Yespica e Belen Rodriguez e la conduttrice televisiva Barbara D'Urso. Le ministre Gelmini e Carfagna sono state citate in merito alla loro partecipazione a «cene-serate presso la residenza di Arcore di Berlusconi e sulle modalità di svolgimento di tale eventi conviviali». Inoltre le due ministre sono state convocate in merito alle «modalità e tempi» nei quali avevano conosciuto Karima El Mahroug e su dove si trovassero e come abbiano trascorso la serata del 14 febbraio 2010 quando, secondo l'accusa, per la prima volta Ruby partecipò a una festa a villa San Martino.
LE TELECAMERE - I pm milanesi sono contrari all' ingresso delle telecamere in aula per riprendere il processo a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby. A quanto si è appreso, infatti, i procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano ritengono che la presenza delle telecamere nel corso del dibattimento e, in particolare, durante l'esame dei testimoni potrebbe in qualche modo influire sulle dichiarazioni dei testi e sul processo. Attorno al processo a carico del presidente del Consiglio, imputato per concussione e prostituzione minorile, si è già sollevato un clamore mediatico e decine e decine di network televisivi, anche internazionali, hanno chiesto l'autorizzazione a poter effettuare videoriprese in aula. Il presidente del collegio della quarta sezione penale, Giulia Turri, ha accolto la richiesta avanzata dalla Rai, che si è offerta anche a nome delle altre testate, di portare due telecamere in aula, riprendere il processo e poi, a spese della stessa Rai, fornire le immagini agli altri network. Ciò per evitare un sovraffollamento di telecamere dentro l'aula. Se i pm sono contrari alle riprese, saranno però i giudici, dopo aver ascoltato anche il parere della difesa, a decidere sull'ingresso delle telecamere. Un'altra questione che potrebbe essere posta è quella di una celebrazione di un dibattimento a porte chiuse dato che la parte offesa, Ruby, era minorenne all'epoca dei fatti che sono al centro del processo. Anche su questa questione, che potrà essere sollevata dalle parti, alla fine comunque decideranno i giudici.
Redazione online
29 marzo 2011
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