lunedì 28 marzo 2011

I referendum del buon senso


“Dar da bere agli assetati”, ha detto Gesù Cristo. Non ha mica aggiunto “soltanto se hanno i soldi per pagarsela”. Non è Marx a insegnarci che l’acqua è il primo bene comune e che farla diventare una fonte di profitto è una bestemmia. E’ il Vangelo. E per chi non è né marxista né credente, basta il semplice buon senso. Due cose appartengono a tutti e non si possono mai trasformare in proprietà privata di qualcuno: l’aria e l’acqua. Perché l’aria e l’acqua sono la vita e la vita non può essere venduta a qualche imprenditore privato.

I furboni che pensano di arricchirsi o di fare arricchire qualche cliente con la privatizzazione dell’acqua dicono che nessuno mette in discussione il fatto che l’acqua sia un bene pubblico. E’ solo la gestione che diventerà privata. Bella presa per i fondelli! Sai che me ne faccio dell’acqua pubblica se quando apro i rubinetti non scende niente perché non ho pagato la bolletta ai privati che si occupano della gestione.

Queste sono le solite bugie. La verità è che vogliono fare diventare l’acqua un bene privato con cui qualcuno si arricchirà e qualcun altro dovrà sudare per comprarsi quello che è sempre stato un diritto inalienabile di tutti i cittadini e di tutte le persone al mondo.
Oggi pomeriggio l'Italia dei Valori sarà a Roma a manifestare per il sì ai due referendum che vogliono impedire di privatizzare l’acqua e a quello che vuole difendere l’aria dall’inquinamento nucleare. Noi dell’Italia dei valori abbiamo raccolto le firme per quest’ultimo, il Forum dei movimenti per l’acqua pubblica per i primi due, ma la battaglia è la stessa. Perché gratta gratta anche dietro alla decisione assurda di riportare il nucleare in Italia ci sono soldi. Tanti, tantissimi soldi.

L’energia nucleare, oltre a essere pericolosissima, costa tanto e rende poco. Se guardiamo le cose dal punto di vista del Paese, riaprire le centrali ora che tutti le stanno chiudendo e lo stesso governo tedesco dice che bisogna eliminarle al più presto è la scelta più suicida che ci sia. Ma dal punto di vista dei pochi privati che ci si riempirebbero le tasche è vero il contrario. Per loro sarebbe un affare d’oro. Però solo per loro.

Questo governo, a parte difendere il presidente del consiglio dalla giustizia, non fa quasi niente. Ma quel poco che fa lo fa nell’interesse di pochi e a danno di moltissimi. E’ un governo che vuole arricchire qualche amico, alleato e cliente facendo dell’acqua una proprietà privata e imponendo al Paese una scelta disastrosa e avvelenata come il nucleare. Già solo per questo dovrebbe andarsene a casa al più presto.

Ma siccome non lo farà dovremo essere noi, i cittadini, la democrazia, a impedirgli di realizzare questi progetti scellerati votando sì ai referendum del 12 e 13 giugno: due sì per l’acqua, uno contro il nucleare, e l’ultimo per liberarci di chi l’acqua e l’aria vuole togliercele.


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