mercoledì 23 marzo 2011

Israele, 7 anni di galera all’ex premier


CONDANNATO KATZAV PER STUPRO: È SEMPRE STATO IN AULA. NETANYAHU: UN GRANDE GIORNO

di Roberta Zunini

Lacrime e giustizia per Israele. Ieri, al termine di un'udienza carica di tensione, il Tribunale di Tel Aviv ha condannato a 7 anni di carcere per stupro l'ex presidente della Repubblica, il sessantacinquenne Moshe Katzav, per violenza sessuale nei confronti di alcune collaboratrici mentre era ministro del turismo e poi presidente.

“È un giorno di orgoglio per il nostro sistema giudiziario” ha commentato il premier Benjamin Netanyahu, leader del partito conservatore Likud, da cui lo stesso Katzav proveniva. Il capo dello Stato Shimon Peres, eletto proprio dopo le dimissioni di Katzav nel 2007, ha aggiunto che “pur essendo un momento di vergogna e tristezza”, a causa dell'odiosità del reato e per il ruolo di alta responsabilità istituzionale di chi l'ha commesso, “è tuttavia il giorno in cui si è data prova che il nostro sistema giudiziario non ammette corsie preferenziali per i politici”. Ieri mattina Israele si è fermata per sapere ciò che i giudici avevano deliberato. Tutti i canali televisivi hanno interrotto la programmazione per trasmettere in diretta la sentenza di condanna dell'ex capo dello Stato.

L'AUDIENCE è stata altissima, segno che l'affaire Katzav ha interessato trasversalmente tutte le fasce della popolazione israeliana. Anche il partito di opposizione più importante, Kadima, ha espresso – attraverso una dichiarazione della sua leader Tzipi Livni – soddisfazione per la sentenza: “Il nostro sentimento non è certo di gioia nell'apprendere che un presidente della Repubblica andrà in carcere per stupro, ma siamo soddisfatti nel constatare che nessuno si può sottrarre alle legge”.

Nessuno, nemmeno il primo cittadino dello Stato può pensare di sfuggire al principio di uguaglianza di fronte alla legge. È la prima volta nel corso della sua storia, lunga più di mezzo secolo, che la giustizia israeliana si trova ad affrontare un caso così spinoso. Il Tribunale di Tel Aviv e di Gerusalemme in questi ultimi dieci anni hanno processato molti esponenti delle istituzioni: dai primi ministri Bibi Netanyahu, Ariel Sharon fino a Ehud Olmert. Ognuno di loro ha dovuto affrontare pesanti accuse di corruzione e distrazione di fondi pubblici. Olmert si dimise per difendersi nel processo, così come Moshe Katzav. Nemmeno coloro che non si sono dimessi, hanno mai pensato di utilizzare lo strumento dell'immunità, di far richiudere cioè per spirito corporativo le valve della conchiglia protettiva, in possesso alla casta politica, per difendersi dai processi: non ci sono politici in Israele che pretendono di camuffare da perle le proprie nefandezze.

TUTTI GLI UOMINI politici citati si sono sempre presentati in tribunale. Sbandierare il “legittimo” impedimento non è un atto contemplato sulla scena politica. I ministri corrotti finiscono davanti alla magistratura ordinaria, non hanno un tribunale per loro. Israele non è una terra dove i politici sono tutti duri e puri, specchiati. O dove i politici bevono solo latte e miele. Spesso devono ingoiare la bevanda amara della condanna perché la legge è uguale per tutti. E non che non provino a protestare o ad avvalersi della facoltà di non rispondere. Ma in aula vanno e piangono. Come Moshe Katzav, che ascoltando la sentenza di condanna è scoppiato in lacrime, urlando che veniva condannato ingiustamente. Katzav ha sempre dichiarato di essere innocente. Secondo la difesa, la corte non è stata imparziale e non è stato permesso di portare nuovi testimoni a favore dell'ex presidente. Addirittura i figli di Katzav hanno accusato l'establishment israeliano di razzismo, sostenendo che i politici hanno voluto estromettere il padre perché ebreo sefardita. Tra poche settimane per Katzav si apriranno le porte del carcere. Il verdetto della Corte Suprema a Gerusalemme, a cui i suoi avvocati presenteranno appello, lo ascolterà da dietro le sbarre.

6 commenti:

Francy274 ha detto...

Lezione di democrazia dal Medio Oriente... Che vergogna siamo Noi italiani così detti democratici.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NON DAL MEDIO ORIENTE MA DA ISRAELE. QUELLA E' GENTE SERIA, NON SONO CIALTRONI COME NOI.

Francy274 ha detto...

Israele è nel Medio Oriente, insieme alla Libia, Egitto.
La Tunisia invece è nel Magreb

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

NON FARE LA PROF. CON ME!
IL POPOLO E' DIVERSO, NON SONO MEDIO-ORIENTALI GLI ISRAELIANI, MA ISRAELITI.
INSOMMA. NON SONO ARABI.

Francy274 ha detto...

Non faccio la prof... che c'entrano le razze con l'ubicazione geografica?
Gli italiani non siamo europei occidentali? Eppure diversi da quelli dei Paesi non latini.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

SI VEDE CHE TU NON HAI MAI AVUTO A CHE FARE CON GLI ARABI, IO SI E NON MI PIACCIONO.