L'Alleanza atlantica ha comunicato che entro "qualche giorno" avrà il controllo completo della No fly zone e tutti gli interventi per garantire il rispetto della risoluzione Onu. Da Bruxelles Sarkozy: "Parigi e Londra sono per una soluzione politica e diplomatica". Farnesina: "No a personalismi"
il presidente dell’Unione Africana, Jean Ping, ha chiesto “un immediato cessate il fuoco e l’avvio di un dialogo tra il governo di Muammar Gheddafi e i ribelli libici”. “L’azione dell’Unione Africana è un deciso passo politico che mira a facilitare un dialogo tra le parti sulle riforme da intraprendere per affrontare alla radice le cause del conflitto che sta dilaniando il Paese”, ha detto Ping nella riunione di Addis Abeba. Ping ha aggiunto che l’Unione Africana chiede che venga stabilita una fase di transizione che porti a elezioni democratiche, sostenendo che “è importante che ci si trovi d’accordo su questo tipo di approccio che mira a promuovere in Libia una pace duratura, sicurezza e democrazia”. Un appello per la fine dell’ostilità è stato rivolto ai rappresentanti presenti delle parti in causa.
Il leader libico Muammar Gheddhafi ha inviato una delegazione di cinque membri guidati dal presidente del Congresso del Popolo, ovvero il Parlamento libico. Non vi era invece alcun rappresentante del Consiglio nazionale transitorio libico, assenza che ha creato malumori tra i partecipanti al vertice. Un alto diplomatico africano che non ha voluto fornire le sue generalità ha detto che i ribelli si sono rifiutati di prendere parte ai colloqui e manterranno questa posizione fino a quando Gheddafi non lascerà il potere. Il vertice odierno è un tentativo, da parte dell’Unione Africana, di svolgere un ruolo di mediazione nella crisi libica. Ruolo che i diplomatici occidentali hanno richiesto, lamentando “l’assenza di una strategia africana” nei recenti negoziati di Parigi.
Da Bruxelles, dove si è svolto il Consiglio europeo, il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha riferito che Parigi e Londra stanno approntando “una soluzione politica e diplomatica” per
Da parte sua l’Italia non ammorbidisce assolutamente la sua linea sul fatto che l’operazione in Libia debba essere portata avanti dalla Nato e soprattutto dice no ad un coordinamento ‘politico’ degli Stati della coalizione guidato dai francesi. Fonti diplomatiche riferiscono che Roma non cambia affatto la sua posizione: l’unica soluzione è un largo consenso multilaterale “senza che ci siano personalismi o atteggiamenti” diversi dallo scopo umanitario della missione. Le stesse fonti spiegano che c’è soddisfazione sul ruolo che si assumerà
Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan ha giudicato “positivo” il passaggio alla Nato del comando di tutte le operazioni militari in Libia, ma ha sottolineato che il suo Paese insiste affinché l’Alleanza Atlantica operi di concerto con
Sulla durata dell’intervento militare internazionale si registra il cauto ottimismo dell’esercito francese, secondo cui i raid dureranno “alcune settimane e non mesi”. Il regime invece ha comunicato che i raid di giovedì su Tajura hanno causato 15 morti tra militari e civili e i cadaveri sono stati mostrati nell’obitorio dell’ospedale di Shara al Zaweya.
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