di Marco Travaglio
Si leggono strane cose a proposito del prossimo voto della Giunta per le autorizzazioni a procedere sull’arresto del senatore dalemiano Alberto Tedesco, che nel frattempo ha traslocato dal Pd al Gruppo misto.
Pigi Battista sul Corriere tira in ballo il garantismo e il giustizialismo, che c’entrano come i cavoli a merenda.
Nicola Porro, sul Giornale, delira di “presunzione di innocenza”, come se un arresto significasse colpevolezza. Poi esorta il Pd a salvare Tedesco, per non lasciare solo il suo padrone. Nessuno ricorda mai quel che prevede
Nel caso Puglia basta un’intercettazione a caso fra le centinaia depositate per capire che di carne al fuoco ce n’è molta, niente fumus e molto arrosto; quanto alla persecuzione politica, è ridicolo soltanto ipotizzarla, visto che la magistratura barese, dalle indagini sull’ex governatore Fitto a quelle sul giro Tarantini-Berlusconi-Frisullo, ha indagato a 360 gradi senza sconti a nessuno. Dunque non c’è alcun motivo lecito che giustifichi un diniego dell’autorizzazione all’arresto.
In un paese civile tutti i membri della giunta direbbero così: “Non so se Tedesco sia innocente o meno, né se vada arrestato o meno: questo lo decidono i giudici, che sono lì apposta. So che Tedesco non è un perseguitato politico, ma un cittadino raggiunto da gravi sospetti che va giudicato dalla magistratura. Se il gip ritiene che debba attendere il processo in carcere, non posso né voglio ostacolare il normale corso della giustizia”.
Invece la capogruppo Pd, Anna Finocchiaro, curiosamente ex magistrato, non si sbottona: “Valuteremo nel merito”: ma questa è l’unica cosa che il Senato non può fare.
Felice Casson, altro ex pm, dice: “La base ci chiede di schierarci in modo netto dalla parte dei magistrati” e anche questo non ha senso: qui non si tratta di schierarsi pro o contro i giudici, ma di lasciarli lavorare in autonomia.
Il Pd Giovanni Legnini spiega addirittura: “A noi tocca solo valutare la fondatezza della richiesta di arresto, capire se esiste veramente il rischio di reiterazione del reato paventato dalla Procura... Io ho forti perplessità in punta di diritto: da due anni Tedesco non è più assessore, ma si sostiene che per il solo fatto di essere parlamentare può ancora influenzare la sanità pubblica pugliese. Non vorrei che passasse il principio che una persona solo perché parlamentare dev’essere arrestata”. E meno male che Legnini è avvocato, perché è raro riuscire a concentrare un tale cumulo di corbellerie in così poche parole: da trent’anni nessun parlamentare è mai stato arrestato, perché il Parlamento ha sempre respinto le decine di richieste di autorizzazione; alla giunta non tocca giudicare la fondatezza di un bel nulla; il rischio di reiterazione non è paventato dalla Procura, ma acclarato dal gip e il Senato non può sindacarlo, salvo sostituirsi ai giudici e trasformarsi in quarto grado di giudizio. Se Tedesco ritiene infondata l’ordinanza del gip, ricorrerà al Riesame e in Cassazione, non certo al Senato.
Annunciando le sue dimissioni per una tesi un po’ copiata, il ministro Guttenberg ha detto: “Sono il ministro della Difesa, non dell’Autodifesa”.
Ma quello è tedesco, il nostro è Tedesco.
4 commenti:
UN TALE CUMULO DI 'SCIOCCHEZZE' DETTE DA DUE MAGISTRATI (FINOCCHIARO E CASSON) E DA UN AVVOCATO: POVERO PD, DI QUESTO PASSO FINIRAI PER ESTINGUERTI!
Luigi, le dichiarazioni di questi politici sono un preludio per la loro stessa salvaguardia.
C'è da dire che da destra a manca siamo nelle mani della feccia.
Anche B.ha copiato la tesi, lo sapevi? Nel 1976, dallo storico Luigi Filipi. Ha fatto di tutto affinchè la cosa non saltasse fuori. Posto questa chicca sul blog condominiale, se vuoi darci un'occhiata.
Luigi, le dichiarazioni di questi politici sono un preludio per la loro stessa salvaguardia.
C'è da dire che da destra a manca siamo nelle mani della feccia.
Anche B.ha copiato la tesi, lo sapevi? Nel 1976, dallo storico Luigi Filipi. Ha fatto di tutto affinchè la cosa non saltasse fuori. Posto questa chicca sul blog condominiale, se vuoi darci un'occhiata.
Si, lo sapevo.
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