La responsabilità civile dei giudici, ultima trovata del Governo: serve solo a bloccare la macchina della giustizia
di Bruno Tinti
Il dubbio è se ci fanno o ci sono. Voglio dire: pensano davvero che l’imputato riconosciuto innocente in Appello dopo che pm, gip e Tribunale lo hanno intercettato, messo in prigione e condannato, abbia diritto a un risarcimento del danno? Oppure tutto questo casino sulla responsabilità civile dei giudici “che sbagliano” è fatto perché il boss, per l’ennesima volta, è processato per gravi reati e rischia la prigione? La risposta è si e no.
Gente come Santanché e Gasparri probabilmente lo pensa davvero; ma siccome non sanno quello che pensano (almeno in questa materia), la cosa non ha importanza.
Gente come Alfano e Ghedini lo sa benissimo che si tratta di stupidaggini; ma B è alle corde e qualcosa si devono inventare. E questo sì che ha importanza. Perché il problema è serio: se ci riescono a fare questa cosa, di processi se ne faranno proprio pochi.
PROVIAMO con gli esempi, visto che di chiacchiere ce ne sono state a tonnellate.
Rapina alle poste; due testimoni vedono in faccia il rapinatore e in questura lo riconoscono su foto segnaletica: è Pippo, già condannato 3 volte per lo stesso reato.
Il pm chiede la cattura al gip che è d’accordo; così, dopo un paio di mesi, Pippo finisce in prigione. Dice che è innocente e che il giorno della rapina, il 25 marzo, lui era in Spagna, a Marbella, insieme con la sua fidanzata Lucia. Rogatoria estera; al giudice spagnolo la ragazza dice che è proprio vero, il 25 marzo stavano insieme. “Siamo andati a Porto Banus, poi abbiamo mangiato a
Il PM non crede a Lucia, crede ai testimoni che hanno riconosciuto Pippo e chiede il rinvio a giudizio; il GIP la pensa come il PM e anche il Tribunale: 5 anni di prigione. In Appello l’avvocato di Pippo dice che Lucia ha importanti rivelazioni da fare (in Tribunale non è stata sentita, era irreperibile e quindi sono state accettate come prova le dichiarazioni rese in Spagna). E Lucia spiega tutte quelle cose che prima non ricordava. Tutto racconta, per filo e per segno.
Bene. Errore dei primi giudici? Responsabilità civile? Risarcimento del danno? Ma mi facci il piacere! come diceva Totò. Ma Pippo è innocente, è stato assolto, si è fatto la prigione inutilmente, è un errore giudiziario! Vero è: c’è stato un errore giudiziario. Ma quando? In Tribunale o in Appello? E comunque, qual è stato l’errore dei giudici? Credere ai testimoni e non a Lucia? O credere a Lucia e non ai testimoni? Chi può saperlo? Si, ma questo è un esempio fuorviante, fatto apposta per turlupinare gente che non sa niente di legge. Va bene; allora proviamo con un altro.
B. È PROCESSATO per prostituzione minorile: si è accoppiato con Ruby quando questa aveva 17 anni; così dice l’accusa. Le prove? soldi a sfascio da B a Ruby; frequentazione notturna di Ruby nella casa di B; contesto (il contesto è importante, anche per legittimare le bestemmie; figuriamoci per valutare se Arcore era trasformato periodicamente in un casino oppure no) di spogliarelli, lap dance, bunga bunga e allusioni, ricatti e minacce da parte delle puttane. I documenti di Ruby dicono che è minorenne. Secondo le intercettazioni lo sapevano tutti. Mettiamo che in Tribunale salti fuori che, in un ufficietto di un paesino del basso Marocco, è stato trovato un registro da cui risulta che Ruby è più vecchia di 2 anni: in tutti gli atti e documenti ufficiali Ruby è nata nel 1994; ma lì, nel registro del paesino, no, lì è nata nel 1992.
Il Tribunale non ci crede a questo registro e ficca a B un paio d’anni di galera. In Appello invece ci credono.
E allora? Chi ha ragione? Tribunale o Corte d’Appello? E chi condanniamo al risarcimento del danno, i primi giudici o i secondi? Lo vedete che questa storia della responsabilità civile è una bufala? Ma ci saranno casi in cui i giudici commettono errori veri (quelli paragonabili alla pinza che il chirurgo ti lascia nella pancia)? E come no! Per esempio potrebbe essere stata intercettata una telefonata tra B e Fede. B: “Sai quella Ruby che hai portato ieri a cena? M’attizza da morire. Però, già ho passato un sacco di guai con Noemi, qui voglio andare sul sicuro. 18 anni li ha compiuti? Garantisci tu?” Fede: “Vai tranquillo, ho visto i documenti; 24 anni ha, un fiore”. Ecco, se, senza valutare affatto questa conversazione, facendo come se non ci fosse mai stata, il Tribunale condannasse B; allora si che i giudici sarebbero civilmente responsabili.
Casi rari, ma succedono. E infatti c’è una legge, la n. 117 del 1988 che se ne occupa: se un giudice commette un errore (ma un errore vero, non una valutazione giuridica o fattuale diversa da quella di un altro giudice) deve risarcire il danno. Con due caratteristiche particolari, una giusta e una sbagliata. Quella giusta: il danneggiato chiede il risarcimento allo Stato che poi se lo fa restituire dal giudice. È un bene: così è sicuro di prendere i suoi soldi; un giudice nullatenente potrebbe anche essere condannato ma il danno non lo risarcirebbe mai. Quella sbagliata: il giudice restituisce allo Stato al massimo una somma pari a un terzo del suo stipendio annuale. Perché questa limitazione? Se ha sbagliato paghi per intero.
HO DETTO che il problema è serio. Provate a pensarci: vi piacerebbe decidere sapendo che, se un vostro collega in Appello o in Cassazione, la pensa diversamente da voi, c’è sempre qualcuno che vi può chiedere un sacco di soldi? L’imputato, in caso di condanna – assoluzione; la parte offesa, in caso di assoluzione – condanna. Ci sono tanti altri modi di guadagnarsi la vita!
2 commenti:
Che Paese strampalato.
Anche negli altri Paesi si commettono reati, dal più umile al più importante dei cittadini. Però quando vengono scoperti e arrestati si arrendono alla legge.
Da Noi i delinquenti ritengono che è la legge che ce l'ha con loro, e quindi i delinquenti sono coloro che l'amministrano, riuscendo persino a dimostrarlo.
Ora vado chiedendo: ma gli italiani quando da bambini giocavano a guardie e ladri, erano le guardie che si dovevano arrendere ai ladri, o fingere di morire?
Perchè all'estero in questo gioco era sempre la guardia che l'aveva vinta sul ladro. Sembra banale questo mio ragionamento, ma non lo è. Non a caso solo in Italia i Giudici rischiano la vita e molti sono stati già uccisi.
Non mi spiego altrimenti questo mancato rispetto per la legge, sia da parte dei disonesti e ancor più degli onesti che credono alle fandonie dei primi.
BRAVO BRUNO TINTI, VERO? COME SPIEGA LUI NESSUNO FINO AD OGGI.
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