sabato 16 aprile 2011

Berlusconi: "Dai docenti di sinistra idee e valori contrari alla famiglia"


Silvio Berlusconi rilancia la questione dell’orientamento ideologico nelle scuole pubbliche e lo fa rivendicando tra i provvedimenti di punta del suo governo il «bonus per la scuola privata, perché i genitori possano scegliere liberamente quale educazione dare ai loro figli», ma anche per consentire loro di «sottrarli a quegli insegnanti di sinistra che nella scuola pubblica inculcano ideologie e valori diversi da quelli della famiglia».

In un messaggio inviato a Padova a una riunione dell’Associazione nazionale delle mamme, non risparmia dunque un nuovo attacco alla scuola pubblica, e lo fa a suon di lusinghe: «Voi donne siete più brave di noi uomini, a scuola, sul lavoro, siete più puntuali, più precise e più responsabili. Anche per questo ho voluto che nel nostro governo ci fossero ministri donne e mamme che sono attivissime e bravissime». «Mamma vuol dire amore e vita. E noi, proprio perché vantiamo una cultura che predilige l’amore e rifiuta l’invidia e l’odio, cerchiamo di essere un governo amico delle donne, soprattutto delle mamme», ha sottolineato, elencando poi gli interventi del governo a tutela dell’istituzione fondante di ogni società. «Care mamme, vi garantisco che il governo continuerà a lavorare con lo stesso entusiasmo e con lo stesso impegno per valorizzare il vostro ruolo nella famiglia nel mondo del lavoro e nella società», ha concluso.

Le opposizione insorgono contro le frasi sugli insegnanti di sinistra e la scuola pubblica. Secondo il Pd si tratta di «paturnie da gerontocomio», mentre a sentire l'Idv il Cavaliere si muove ai limiti «dell'eversione». Duro il commento di
Felice Belisario, capogruppo dell'Idv al Senato: «La demonizzazione della scuola pubblica da parte di Berlusconi è una distorsione della realtà e parte dal principio che tutto quello che è pubblico è cattivo e tutto quello che è privato è buono. Del resto che il presidente del Consiglio si muova ai limiti dell`eversione in tutti i campi è ormai noto. Il premier vorrebbe una scuola di classe con i ricchi che possono permettersi di pagare le costosissime rette delle scuole private e i poveri in una scuola di serie B, abbandonati al proprio destino». D'accordo il presidente dei deputati dipietristi, Massimo Donadi: «Le parole di Berlusconi sulla scuola pubblica sono un ignobile attacco, privo di qualsiasi giustificazione reale. Il capo del governo dovrebbe difendere e valorizzare il pilastro educativo del Paese, non additarlo come esempio negativo. Queste parole aiutano a comprendere la vera missione che il governo ha portato avanti in questi anni: tagliare i fondi alla scuola pubblica per aiutare quelle private. L'istruzione pubblica è un valore costituzionale da difendere e ampliare. Berlusconi chieda scusa a tutti gli insegnanti, che, pur in condizioni difficili, continuano a svolgere egregiamente il loro ruolo».

Non gradisce le dichiarazioni del presidente del Consiglio la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera,
Manuela Ghizzoni: «Mancava solo che dicesse che gli insegnanti della scuola pubblica si mangiano i bambini e avremmo fatto filotto. Queste sono paturnie da gerontocomio che non incantano più nessuno e che si commentano da sole. Non abbiamo dubbi invece sulla sincerità dell'affermazione del premier sull'impegno del governo per "valorizzare il ruolo delle mamme nella famiglia": le politiche del governo stano estromettendo le donne dal mondo del lavoro e dalle professioni per tornare alle casalinghe di littoriana memoria». E secondo la democratica Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Pd: «Meno male che c'è la scuola pubblica che inculca ai giovani i valori costituzionali che il Premier continua a sfregiare; insegnanti che inculcano alle ragazze che il successo non si deve ottenere vendendosi ad un vecchio signore inceronato ma con lo studio, la serietà e la perseveranza. Purtroppo ciò che la scuola insegna la mattina viene distrutto la sera dalle televisioni di Berlusconi. Rispetto alla famiglia e in particolare alle mamme, ricordiamo che questo governo non ha fatto nulla per le mamme lavoratrici se non cancellare la legge sulle dimissioni in bianco; nulla se non far esplodere le liste d'attesa nelle scuole d'infanzia e tagliere i finanziamenti e le risorse agli asili nido. L'Italia è stufa di essere insultata e di sentirsi raccontare volgari menzogne. E' ora di dare una nuova possibilità a questo Paese, è ora di voltare pagina».

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ricordo che agli albori della nascita delle B.R. e di tutta la galassia di sinistra e di destra, queste B.R. furono sottovalutate e ridicolizzate. Salvo poi a pentirsene amaramente e a rincorrere il fenomeno del terrorismo per almeno un decennio. Adesso è la volta di Silvio Berlusconi e del berlusconismo. Sono passati 17 anni dalla ‘discesa in campo’, ben oltre il decennio di cui prima e vicino al ventennio fascista e pare che un dilagante, tracimante, irrefrenabile, aggressivo, violento al limite dell’eversione nessuno sappia come fermarlo. Anche la Costituzione repubblicana limita i poteri del capo dello Stato, che non può sbarazzarsi (e Dio sa se lo volesse) di una così ingombrante presenza. Se non lo sa lui figuriamoci gli altri, che sembrano dei figuranti della scena politica.