sabato 9 aprile 2011

Berlusconi: "Riformeremo giustizia e fisco per vera democrazia cambiare la Carta"


Torna a puntare il dito contro Fini e Casini, che in passato hanno impedito la riforma della giustizia 1. Ma, guardando avanti, il Cavaliere si dice ottimista: ora "abbiamo una maggioranza più esile nel numero, ma assolutamente più coesa 2", che permetterà di portare avanti il progetto. Silvio Berlusconi lancia il suo atto d'accusa davanti alle giovani eccellenze del progetto 'campus mentis' promosso dal ministero della gioventù, premiate oggi a Palazzo Chigi.

"Non sono riuscito a fare la riforma della giustizia - ha affermato il premier - perché non sono stato capace di avere il 51 per cento dei voti. Mi sono trovato ad avere una maggioranza di coalizione in cui c'erano dei partiti, quelli di Fini e Casini, che ogni volta stavano dalla parte dei privilegi dei giudici. Ora ho una maggioranza esile nei numeri, ma più coesa e dunque in grado di fare le riforme", a cominciare da quella della giustizia.

E' poi la volta della Carta costituzionale: "Per avere in Italia una vera democrazia bisogna cambiare l'architettura istituzionale e riformare la Costituzione", dice il premier, ribadendo che "è necessaria una riforma dell'architettura costituzionale perché il Governo non ha il potere di decidere ma può al massimo suggerire al Parlamento un provvedimento. Questo va poi nelle Commissioni parlamentari, poi in aula, infine deve piacere al Capo dello Stato". Una legge, ha aggiunto Berlusconi, "che è un purosangue quando esce dal Consiglio dei ministri, diventa un ippopotamo alla fine di questo iter".

Inoltre - ha proseguito Berlusconi - "se non piace ai giudici della sinistra quella legge viene impugnata davanti alla Corte costituzionale che, poichè è composta per la maggior parte da giudici di sinistra, la rende nulla. Dunque - è la conclusione del premier - per avere una vera democrazia bisogna cambiare la Costituzione e riformare questa architettura istituzionale".

Il terzo punto riguarda il fisco: "Le aziende", dice il premier, "sanno che è praticamente impossibile trovare la situazione giusta in una selva tale di leggi". Ecco perchè "stiamo studiando la riforma tributaria e dobbiamo arrivare nei prossimi due anni ad avere un codice che unisca tutte le norme tributarie e che dia norme certe a cui ottemperare".

Le reazioni. Le parole di Berlusconi, che, parlando ai giovani talenti, si è reso protagonista di un vero show 3 con battute e barzellette spinte, scatenano un coro di reazioni. "Quanto non si hanno argomenti, si dicono cose prive di fondamento", dice
Gianfranco Fini, commentando le dichiarazioni del premier sulla maggioranza "più coesa, adesso che non ci sono Fini e Casini". Mentre il leader centrista ironizza: "Ha delle ossessioni", dice Casini del premier.

Giù le mani dalla Costituzione, avverte l'Italia dei Valori: "La Carta è patrimonio di tutti gli italiani, nata dal sacrificio e dal pensiero di uomini liberi. Non permetteremo a questa maggioranza di cambiarla e stravolgerla a proprio piacimento", afferma il presidente del gruppo parlamentare Idv Massimo Donadi, mentre Bersani ricorda che la vera democrazia c'era prima di Berlusconi: "Prima che arrivasse lui nessuno aveva dubbi che noi avessimo una vera democrazia", dice il segretario del Pd.
(08 aprile 2011)

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