martedì 19 aprile 2011

Brignano fa vergognare la Polverini


IL COMICO INSULTA I POLITICI CHE “SI PRENDONO LE CASE”: LA GOVERNATRICE IN PRIMA FILA

di Marco Lillo

Quando il faro ha illuminato la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, e l’assessore alla Cultura Fabiana Santini, in molti hanno pensato a uno scherzo.

Mezzanotte di domenica 17 aprile al Palalottomatica di Roma, Enrico Brignano ha appena concluso il suo spettacolo Sono romano ma non è colpa mia. Tre ore di applausi e risate per il nuovo re di Roma che, primo e unico caso nella storia, è riuscito a riempire per undici serate di seguito la struttura da 6 mila posti che fa tremare le gambe anche alle rockstar. Lo spettacolo scorre leggero sul filo dell’autobiografia ironica. Dalla nascita nella borgata abusiva di Dragona tra marrane e lucertole, al primo bacio sulla ruota dell’Eur.

Il passaggio che manda in delirio il Palalottomatica è però l’invettiva violenta e insolita per un comico come Brignano contro tutti i politici.

Brignano abbandona l’ironia leggera sul traffico del Raccordo e si trasforma per dieci minuti in un Grillo romanesco più popolare ed efficace perché parla a tutti gli elettori, di destra e di sinistra. Il comico non fa nomi, ma rinfaccia indistintamente a tutti i parlamentari di essere eletti da una minoranza. Si fa portatore del popolo degli arrabbiati che non votano più e che vorrebbero tagliare gli stipendi da 20 mila euro, le auto blu, le guardie del corpo e persino le teste dei politici. In un crescendo di grida e applausi Brignano arriva a dire che lui vorrebbe spaccare i vetri oscurati delle blindate per dare una lezione a questa masnada di manigoldi e ladri. I toni sono populisti, ma l’indignazione è sincera quando con gli occhi rossi e il volto serio chiede a ministri, “portaborse e leccaculi” di provare almeno per una volta cosa significa vivere “con mille euro al mese”.

Il comico non critica, non ironizza, insulta. E non se la prende solo con la Lega di Umberto Bossi e “dell’unica Trota con la faccia da tonno”. Attacca tutti i politici e in particolare quelli che “si prendono le case dagli enti”. Finito lo spettacolo, Brignano si ferma e fa gli auguri a una persona in platea: l’assessore Fabiana Santini. La scena che segue è surreale. Sedute sorridenti nelle prime file ci sono la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, un politico che ha risolto i problemi abitativi della sua famiglia grazie a una scandalosa sequenza di affitti e acquisti da enti vari, e l’assessore alla cultura Fabiana Santini, ex segretaria del ministro Scajola, tirata in ballo nello scandalo della Cricca per la sua casa.

Dopo avere assistito all’invettiva piena di insulti contro i politici che comprano le case degli enti, cosa fanno Polverini e Santini? Alzano i tacchi indignate per provare che non fanno parte della masnada descritta dal comico? No. Renata e Fabiana restano al loro posto e ridono. L’assessore Santini si gode il momento di celebrità.

Il pubblico che un minuto prima si spellava le mani, pronto alla rivoluzione contro i politici che abitano le case più belle di Roma, non fiata. Ridono tutti.

Nessuno ricorda che Renata Polverini, come Il Fatto ha scritto, ha nell’ordine:

1) abitato per anni con il marito in una casa popolare dell’Ater a San Saba pagando un canone ridicolo, senza che la coppia, dotata di un reddito importante, ne avesse titolo;

2) affittato e poi comprato all’Eur, a un prezzo dimezzato rispetto a quello di mercato, una casa dell’Inpdap mai abitata;

3) comprato a San Saba un’altra casa dall’istituto bancario del Vaticano, lo Ior, pagandola un prezzo pari alla metà di quello di mercato e dichiarando falsamente di non essere proprietaria di una seconda casa, per usufruire delle agevolazioni fiscali per 19 mila euro.

Nessuno ricorda che il nome dell’ex segretaria di Claudio Scajola figurava nella lista Anemone per la ristrutturazione nel 2007 di un appartamento a Prati e che l’attuale assessore della Regione Lazio era stata citata nelle cronache per l’acquisto a un ottimo prezzo (389 mila euro) nel 2009 di un appartamento di 4 stanze e due bagni in zona Cortina d’Ampezzo dal San Paolo. Brignano, che le aveva incontrate in camerino prima dello spettacolo, non fa sconti: “Hanno pagato il biglietto come tutti e sono state gentili, ma non ho tolto una parola della parte dello spettacolo sui politici”. Alla fine però nessuno nota il contrasto tra l’invettiva del comico e la passerella dei politici.

Tutti applaudono felici. Sembravano cittadini, ma sono solo spettatori.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non credo che Polverini & co. sappiano cosa vuol dire vergognarsi!!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

La loro reazione (ridevano) avvalora la tua valutazione.