di LIANA MILELLA
Accelerano sulla riforma della giustizia, che Berlusconi sponsorizza e a cui Alfano tiene come suo personale fiore all'occhiello. Se n'è già avuta la conferma quando Donato Bruno, il presidente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio, ha tagliato corto sui distinguo del Pd per le future audizioni, chiedendo un elenco stringato e garantendo che la prossima settimana già si parte con le relazioni. Dopo aver superato il nodo irrisolto di chi dovrà fare il relatore, se lui stesso, Gaetano Pecorella o il siciliano Enrico
A sorpresa l'atteggiamento dei berluscones, spiegabile e spiegato solo con ragioni di cassetta elettorale. Perché se gli attacchi di Berlusconi ai giudici nei comizi gli portano voti, non altrettanto avviene se poi in concreto, in una delle due Camere, va in onda lo scontro violento su una legge ad personam. Com'è accaduto alla Camera per la prescrizione breve. Lì guadagna il centrosinistra che gioca sul sentimento anti casta della gente.
Lo spartiacque sarà il voto amministrativo. Il suo esito. La vittoria o la sconfitta a Milano. Strategica per il Cavaliere. Tutto cambia per la giustizia se
È in chiave elettorale che, a Montecitorio, più d'uno interpreta il ritardo con cui viene definito il testo del conflitto per Ruby. Votato il 5 aprile, è stato affidato alle cure dell'avvocato della Camera Roberto Nania. Magari sarà questione di ore, ma tre settimane non sono poche per un testo di cui si conoscevano le motivazioni, ampiamente illustrate nel dibattito in aula. Volontà di saltare a piè pari
(28 aprile 2011)
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