venerdì 1 aprile 2011

Lei è vittima? Si discolpi


di Marco Travaglio

Nel Paese di Sottosopra, sgovernato da un colpevole impunito per legge (fatta da lui), è perfettamente coerente che le vittime diventino colpevoli.

È la nuova frontiera del garantismo all’italiana.

Il Pompiere della Sera – che ha dedicato all’ennesimo rinvio a giudizio del suo editore Ligresti una notiziola rilevabile solo dal microscopio elettronico – racconta così gli insulti di La Russa a Fini: “Rissa alla Camera. Duro scontro tra ministro della Difesa e presidente della Camera”. Come se chi grida vaffanculo e chi se lo prende fossero sullo stesso piano.

Pigi Cerchiobattista lamenta la “reciproca delegittimazione” da cui “nessuno esce con un profilo di decoro e di innocenza. Non la maggioranza... non l’opposizione... non i ministri che scambiano col presidente della Camera battute irripetibili... Difficile distribuire le colpe”.

Già: bisognerebbe scrivere “La Russa” e “vaffanculo”, per capire di chi è la colpa.

A pagina 2 altro titolo memorabile: “Quel giorno davanti al Raphael che portò Craxi verso l’esilio”. Cioè latitanza, ma fa lo stesso.

Sotto, Aldo Cazzullo denuncia: “18 anni dopo siamo ancora qui col Cavaliere, i magistrati, i processi politici...”.

Processi politici? Questi sono processi “ai” politici, anzi a un politico, per reati comuni che con la politica non c’entrano nulla (mafia, stragi, corruzione, concussione, frode fiscale, appropriazione indebita, falso in bilancio, prostituzione minorile).

Ma il meglio arriva a pagina 27, dove una settimana dopo l’arresto di un presunto truffatore accusato di aver raggirato 700 persone, si continuano a pubblicare le foto segnaletiche dei truffati. Soprattutto uno: Sabina Guzzanti.

Da un anno, come le altre vittime, Sabina aspettava che la magistratura si muovesse, nella speranza di recuperare qualche euro di quelli affidati ai promoter del Madoff italiota. Poi, quando finalmente è scattato il blitz, s’è resa conto che non era peggio per lui. Ma per lei.

Nel Paese di Sottosopra, stampa e tv han preso a sbattere in prima pagina le vittime, come se fossero loro a doversi vergognare. Solo perché alcune hanno il grave torto di non essere povere in canna o, peggio ancora, di essere famose.

Orrore: un’attrice di sinistra ha dei soldi e, doppio orrore, non li tiene nel materasso, non li porta all’estero come certi editori del Pompiere, non fa scudi fiscali, ci paga addirittura le tasse, li investe e, triplo orrore, si fa truffare.

Ce n’è abbastanza per massacrarla, dandole il resto che non s’era ancora presa per aver osato sbertucciare la destra e la sinistra mentre tanti paraculi se ne stavano acquattati aspettando che passasse la nuttata.

Lei sulle prime la prende sul ridere e scrive un pezzo ironico per il Fatto, “Confesso, mi hanno truffata”, “Posso solo sperare nella clemenza di Minzolini. Sono un verme, chiedo solo di poter continuare a vivere nell’ombra”.

Poi capisce che c’è poco da ridere. C’è una campagna di pestaggio con i soliti rimbalzi sul blog. Ecco il titolo di Libero: “La toccano nel portafogli e l’avida Sabina insulta i fan”. Ed ecco l’intervista-interrogatorio che le ha fatto, sul Pompiere divenuto piromane, Fabrizio Roncone. Un reperto dei nostri tempi: “Sabina Guzzanti è figlia di Paolo e sorella di altri due attori, Caterina e Corrado. Secondo il parere di numerosi esperti, il vero fuoriclasse del palcoscenico sarebbe Corrado”, mentre Sabina ha pure la “voce nervosa, rauca, tremante”. Parte il terzo grado: “Allora, c’è questa storia della truffa...”, “Non sarà che a lei sembrano pazzesche e seccanti, molto seccanti, le critiche che le vengono mosse sul suo blog? Da giorni lei viene accusata, e rimproverata, di aver cercato guadagno facile coi trucchi della finanza...”, “Non offenda quelli che scrivono sul suo blog”, “Come mai è così prudente, signora? Non ha perso 400 mila euro?”, “È vero o no che lei avrebbe già recuperato parte del denaro?”.

Domande che parrebbero eccessive anche se rivolte al truffatore.

Roncone le riserva alla truffata.

Secondo il parere di numerosi esperti, col truffatore sarebbe molto più conciliante.

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