Il governo tiene ma sui raid militari in Libia
Oggi Roberto Calderoli ha rincarato la dose in una intervista a ilsussidiario.net: “Non vedo vie d’uscita. Si rischia di chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”. Il ministro della Semplificazione normativa storce il naso nel leggere l’interpretazione data dai berlusconiani alla vicenda: “E’ abbastanza irritante sentir parlare di fibrillazioni interne alla Lega: se c’è un partito in cui quando parla uno, Bossi, parlano tutti è proprio il nostro”. E il Capo di cose ne dice. Anche sul fronte amministrative: “A Milano corre Berlusconi, se perde perde Berlusconi”. Con il passare delle ore le tensioni aumentano. Il presidente del Consiglio tace: trascorre l’intera giornata a palazzo Grazioli e ai suoi chiede di tenere i toni bassi per non alimentare nuove fibrillazioni.
Le opposizioni cavalcano le divisioni. Pierluigi Bersani, leader del Pd, non ha dubbi: “Il governo, ha perso la faccia, è una barca senza la rotta”. E se la maggioranza ragiona sulla possibilità di presentare una mozione in Parlamento da sottoporre al voto dell’Aula, i democratici hanno depositato la propria mozione favorevole alla linea scelta dall’esecutivo con l’obiettivo di rendere palesi le divisioni Pdl-Lega. E il Carroccio non fa marcia indietro. Perché il Capo non ha ancora sbollito la rabbia per come il Cavaliere ha gestito la vicenda. I leghisti si sentono traditi, il comportamento del premier non è stato corretto nei confronti del’alleato più fedele, il Senatur appunto, e di un partito, il Carroccio, che “è il vero pilastro portante di questa maggioranza”.
Non solo: dalle parti di via Bellerio non va giù il fuoco di fila nei confronti di Giulio Tremonti e continua a difendere a spada tratta il ministro dell’Economia dal fuoco amico del Pdl. Manuela Dal Lago, deputato e presidente della Commissione Attività produttive della Camera, spiega gli umori del partito: “Il comportamento del presidente del Consiglio non è stato certamente un comportamento corretto. Forse si dimentica che non è il padrone dell’azienda, ma un capo di governo”, dice. Per Calderoli non ci sono dubbi: “Partito il primo raid, è tutto molto più difficile”. Poi annuncia che
Nel Pdl si tenta di gettare acqua sul fuoco. Il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, assicura: “Nei prossimi giorni lavoreremo per far si che comunque venga consolidata l’alleanza di governo. Per parte nostra abbiamo già rilevato che, a fronte della linea del governo che rimane chiaramente nell’ambito della Risoluzione della Camera approvata il 24 marzo, le nuove mozioni presentate dall’opposizione sono o pleonastiche e tattiche oppure mirate solo a rimettere tutto in questione”. Critica resta la posizione di Fli. Per Carmelo Briguglio, “la mozione del terzo polo è inevitabile per le ambiguità del premier e non certo della Lega”. Benedetto Della Vedova, capogruppo alla Camera del partito, osserva: “Ha ragione
La mozione sulla Libia che il Pd presenterà alla Camera il prossimo 3 maggio, garantisce Bersani, non sarà la sponda al governo: “E’ l’esatto contrario del salvagente. La nostra è una mozione in grado di fare emergere le storture della maggioranza. Di questo si tratta. Il governo è una barca senza rotta e senza timone ormai da mesi, sia nella politica interna, sociale, economica, del lavoro e sia in quella internazionale. Abbiamo perso credibilità -insiste- abbiamo perso la faccia con mezzo mondo, abbiamo avuto delle catastrofi diplomatiche, anche recenti, vedi l’incontro con
venerdì 29 aprile 2011
Libia, la Lega non arretra e Calderoli ribadisce: “Non vedo vie di uscite”
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