sabato 16 aprile 2011

Luigi De Magistris sindaco per Napoli



Questa mattina, a Napoli, abbiamo "tratto il dado". Entro le 12 bisognava depositare le liste per le elezioni amministrative. E noi, anche a Napoli, abbiamo dimostrato di voler fare sul serio. Fare sul serio significa proporre un'alternativa, per la città oggi e per il Governo nazionale domani. Poco prima di parlare per Luigi questa mattina, ho ricevuto un messaggio che dimostra come sia urgente rifondare la politica in questo Paese. Nel messaggio c'era scritto che Berlusconi, parlando all'Assemblea nazionale delle mamme ha detto: “Siamo amici delle mamme, delle famiglie e dei figli”. Io aggiungerei, conoscendo il personaggio, “...e delle figlie!”.

Ma voglio parlare di Napoli. C'è bisogno in questo momento di mandare un messaggio forte e chiaro ai cittadini, affinché possano ritrovare un po' di fiducia. Come ha detto Luigi De Magistris, il 40-45% degli elettori non va più a votare perché ritrova sempre le stesse facce in lista. Quando io vado in qualche trasmissione televisiva, mi sembra di tornare indietro ai tempi della Procura, perché le persone che incontro sono sempre quelle.

C'è bisogno di un segnale di discontinuità, a Napoli ancor di più, in un doppio senso. Sicuramente nei confronti dei clan dei Casalesi e dei Cosentino che sono pericolosi davvero. Secondo la loro logica, se fai parte del gruppo riesci ad ottenere qualcosa, un tozzo di pane, se invece sei fuori dal gruppo rischi di morire di fame ed essere una vittima abbandonata a sè stessa. Dall'altra parte, poi, troviamo troppi compromessi, troppi occhi chiusi, troppe situazioni opache. È necessario un segno di discontinuità. Mi hanno appena informato che il Pd ha fatto quattro liste come noi. Allora mi chiedo: non potevano farne otto insieme a noi, insieme a De Magistris? Non potevano appoggiare il nostro progetto di rottura con il passato?

Forse hanno paura di vincere, perché sanno che poi con noi sono costretti a comportarsi bene. Perché noi dell'Italia dei Valori non scendiamo a compromessi e certe manovrine non le lasciamo fare. Ma allora perché non cambiare? Tanto è anche sciocco ostinarsi come fanno loro perché noi questa sfida la vinciamo, o al primo o al secondo turno, comunque la vinciamo. Girando per le strade insieme a Luigi, parlando con i cittadini, sento chiaramente una voglia di cambiamento, c'è il desiderio di dire basta alla politica paludata del centrosinistra e a quella corrotta del centrodestra.

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