domenica 15 maggio 2011

DE MONTICELLI: “ELETTORI, VI SUPPLICO: NON SVENDETE LA LEGALITÀ”

Una lettera aperta, un appello. O meglio, una “supplica”, come la definisce la stessa professoressa Roberta De Monticelli. Lei, l’ha mandata al “Corriere della Sera” e al “Foglio”, ma non è stata pubblicata. Eppure il giornale di Giuliano Ferrara ha altre volte ospitato le riflessione della professoressa-scrittrice, anche se non proprio in linea con le idee del suo direttore. Questa volta no, appunto. Così la ospitiamo noi de “Il Fatto Quotidiano”.

di Roberta De Monticelli

Scrivo a tutti voi, che leggete questo giornale e apprezzate la solforosa, paradossale prosa di Giuliano Ferrara, tutta lampi di spade e fuoco di invettive, che lascia spesso interdetti, ma non scende mai, mi pare, al servilismo vile e alla intollerabile volgarità degli altri giornali della stessa parte. Con i quali io credo che voi, lettori di questo, non abbiate nulla da spartire.

Questa è una supplica. Una supplica diretta a quelli fra voi che vivono e votano a Milano.

Non vi parlerò di Milano. Se lavorate e vivete in questa città, a cosa sia ridotta l’antica “capitale morale” lo potete vedere con i vostri occhi, e quante promesse siano state mantenute dall’attuale amministrazione, pure.

Non di Milano vi parlo, ma del nostro Paese. Delle sue povere preziose ossa che franano in polvere, come a Pompei. Delle sue meravigliose città meridionali umiliate dalla catastrofe civile dell’immondizia, perché divorate nell’anima dal cancro delle mafie, che ora hanno preso possesso anche di grandi pezzi di economia anche nel Nord e a Milano. Di questa disperante sequela di abusi, soprusi, condoni e perdoni, di corruzione e tangenti e indulgenze e deroghe, di questa promessa – l’ultima– fatta agli abusivi edilizi che saranno condonati e perdonati. Di ciò che resta delle nostre spiagge, del tesoro fragile e senza prezzo che ancora in parte si potrebbe salvare: e che saranno perdute, perdute come tutta la bellezza indifesa perché gratuita, perché non ancora comprata, che fa le nostre vite degne di essere vissute. Non la mia o quella di altri “puritani”, no: la nostra, la vostra, quella dei nostri figli. Le nostre ore migliori, le nostre fonti di rinnovamento spirituale, le radici di questa nostra lingua di fuoco e di grazia. Gli alimenti della nostra cultura, della nostra fede, dei nostri amori, della nostra sofferenza, della nostra pietà.

Tutto questo sarà perduto se continuerà ancora a lungo – o anche solo per poco, perché siamo al limite dell’irreversibilità , e molto è già compromesso – questa logica suicida di sistematica svendita di legalità in cambio di consenso.

Vi supplico, aiutateci a fermare questa logica. Qualunque lista votiate, se votate a Milano, aiutate a fermare simbolicamente questa dissipazione della nostra anima, anche e soprattutto nel resto del Paese.

DATE UN SEGNO, un segno contrario all’immoderatezza di cui il sindaco uscente – e altri dietro di lei – hanno dato prova. Può darsi che per voi, anche per voi, sia cosa buona una svolta di ragionevolezza. Che sia buona cosa per quella Destra di cui io per prima mi auguro l’effettiva ricostruzione. In qualunque modo votiate, però, vi prego: fermatevi ancora qualche minuto, e riconsiderate con gli occhi della vostra mente le rovine di Pompei, le strade di Napoli, i nostri golfi incomparabili distrutti dal cemento, le nostre colline invase da centinaia di migliaia di villette a schiera. E poi votate. Grazie.

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