venerdì 6 maggio 2011

"Io paziento qualche giorno poi se mi fregano è guerra"


"È come togliere il pane di bocca a un bambino". Francesco Pionati non è infante ma sa che rinunciare a una poltrona da sottosegretario può portare a lacrime vere e disperate.
"Avevo un posto al sole alla Rai, volto notissimo, stipendio eccellente. Se ho abbandonato quel ruolo è perché l'amore per la politica mi ha posseduto".

Puro spirito animale.
"Quegli altri hanno scambiato la stanza di Berlusconi per un negozio, e immaginato che ci fossero i saldi".

Il potere non si conquista, ma si arraffa. Era De Gaulle, mi pare.
"Un momento: io ho desistito sapendo che tra qualche settimana avrò quel che mi spetta".

Sennò s'incazza.
"M'incazzo sì. Mi hanno chiesto di soprassedere giusto il tempo di sfamare i tanti che ritenevano improcrastinabile il loro appuntamento a tavola".

Ma sono volti senza storie.
"Gambe senza menti".

Corpi lasciati al martirio della questua.
"Diciamo la verità: il lavoro che ho fatto come reclutatore di coloro che poi hanno volto lo sguardo al centrodestra non ha raffronti".

Ricordo perfettamente la sua perorazione quotidiana: tu deputato sei un semplice tacchino e qui si avvicina Natale. Vuoi morì?
"Mi sono dato da fare, e a questa prova elettorale vedrà che risultato avrà il mio movimento".

I conti si fanno coi voti.
"Il mio volto è il perno che ha coagulato singole misere avventure politiche. Sul Venerdì di Repubblica c'era la mia foto, mica della Melchiorre".

La Melchiorre chi è?
"Chi è? Boh. Un volto sconosciuto, una nebulosa indistinta, un piccolo puntino disperso in questo mare di naufraghi. Fa il sottosegretario".

Poetico.
"Le storie politiche si forgiano nella polvere dei comizi. Sa dove mi trovo adesso?".

Immagino.
"In una chiesa di Corbara".

L'avevo intuito: l'identità cristiana non si smarrisce in campagna elettorale.
"Vedrà che risultato".

Resta il fatto che l'hanno fregata. Senza un perché.
"Non mi hanno fregato, mi hanno chiesto di portare pazienza ancora per qualche giorno".

I rimandi sono l'anticamera delle bocciature.
"E allora direi: vuoi la guerra? E avrai guerra".

(06 maggio 2011)

5 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Poverino: sedotto e abbandonato!

Francy274 ha detto...

Mi domando quando finirà questo circo delle brutture!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Dopo il termine della III^ guerra mondiale!

Francy274 ha detto...

Allora manca poco!

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

;-)