De Magistris va al ballottaggio con Lettieri Esce Morcone e muore il bassolinismo
di Enrico Fierro
Ha passato il pomeriggio barricato nella stanza dell’ex Jolly Hotel. Ha mangiato una “margherita” con la madre, i figli e la moglie Maria Teresa e ha divorato assieme al fratello Claudio e a pochi fedelissimi dello staff, istant poll, exit poll e proiezioni. “Non ci voglio credere, stiamo vincendo”. Poi alle otto della sera Luigi De Magistris è sceso al secondo piano dell’albergo dove era stato allestito il suo quartier generale. “Lettieri perderà, ha già perso, io sarò il sindaco per Napoli”. È la frase che volevano sentire i suoi scossi dall’altalena dei dati e da una campagna elettorale da soli contro tutti. “Contro i poteri forti della città, contro il sistema consociativo che ha avvelenato Napoli, contro Gianni Lettieri, il prestanome di Nicola Cosentino”. Ultimissime proiezioni: Lettieri 40,5%, De Magistris 26, Morcone 18,5. L’ex magistrato delle inchieste scottanti, il pm costretto a lasciare la toga (la stessa indossata dal nonno e dal padre), tormentato da ispezioni ministeriali, ricorsi e querele, è visibilmente commosso. “È un risultato senza precedenti per Napoli, per l’intero Mezzogiorno e per un nuovo modo di fare politica. Devo ringraziare i napoletani: hanno creduto che un sogno potesse diventare finalmente realtà”. Nei corridoi dell’ex Jolly i ragazzi e le ragazze che hanno creduto al sogno, i dirigenti della Federazione della sinistra che hanno scommesso sull’alternativa, giovani e vecchi che applaudono Giuliano Pisapia (“Napoli e Milano uniti nella lotta”), cantano “Bella ciao”. Cose d’altri tempi. Cose nuovissime. Come la campagna elettorale fatta nei quartieri, coi comizi. “Mi sono proposto – dice De Magistris – come il sindaco per Napoli, ho fatto centinaia di incontri, ho mangiato a Scampia con la gente delle Vele, continuerò a parlare solo ai napoletani”. Cambio di scena, altri umori. Nel Comitato elettorale di Gianni Lettieri facce sorridenti. Per forza. Nicola Cosentino, l’uomo che ha voluto contro tutto e tutti, soprattutto contro l’opinione degli industriali, la candidatura dell’ex presidente di Confindustria Lettieri, canta vittoria. “È il miglior risultato del Pdl a livello nazionale. Al secondo turno vinceremo, i moderati stanno con noi”. Ma basta chiamare chi nel partito del Cavaliere fa la fronda al “clan Cosentino” e sentire un’altra musica. Gli ambienti vicini a Fulvio Martusciello, una volta padrone del partito a Napoli insieme al fratello Antonio, ricordano i dati del 2006. Allora il centrosinistra con Rosa Iervolino stravinse col 57% e il centrodestra si fermò al 38. “Gianni – dicono – dopo i disastri della Iervolino, la monnezza per strada e le primarie fallite del Pd, ha raggiunto il grande risultato di conquistare due punti in più”. 40%, un dato lontanissimo dal 49 conquistato da Stefano Caldoro appena un anno fa, quando si votò per
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